Dallo Zohar (il Libro dello Splendore)
(pagina 212 b):
« "Lo vedo
ma non adesso", infatti alcune di queste profezie si sono
realizzate a quel tempo, altre in tempi successivi, e altre sono
rimaste per il tempo del Messia. Abbiamo imparato che un giorno
Dio ricostruirà Gerusalemme, e mostrerà una certa
stella fissa mentre manda lampi con settanta scintille e settanta
flash, nel mezzo del firmamento, per settanta giorni. Essa
apparirà nel sesto giorno della settimana, nel 25°
giorno del sesto mese, e scomparirà di Shabbat, dopo
settanta giorni.
Nel primo giorno essa verrà vista
dalla città di Roma, e quel giorno tre mura altissime di
quella città cadranno, e un palazzo potente verrà
rovesciato, e il governatore della città
morirà.
Dopo di che quella stella
diventerà visibile al mondo intero. In quel tempo
scoppieranno guerre terribili in ogni angolo del mondo, e gli
uomini non avranno fede. Quando quella stella brillerà nel
mezzo del firmamento, un certo re potente si alzerà, e
cercherà di dominare tutti gli altri re, e farà una
guerra su due fronti, e li batterà.
Nel giorno in cui la stella
scomparirà, la Terra Santa verrà scossa su di
un'area di 45 miglia tutt'intorno al luogo dove il Tempio si
trovava. Da sotto terra si aprirà una caverna, dalla quale
uscirà un fuoco potente, che consumerà il mondo. Da
quella caverna uscirà un ramo grande e nobile, che
governerà il mondo, e al quale verrà dato il regno,
e i santi celesti gli si raduneranno intorno.
Allora apparirà il re Messia, e il
potere regale gli verrà dato. Allora l'umanità
soffrirà una calamità dopo un'altra, e i nemici di
Israele prevarranno. Ma lo spirito del Messia sorgerà
contro di loro, e distruggerà Edom la peccatrice, e
brucerà la terra di Seir. Infatti è scritto: "Edom
sarà il possesso di colui che era il suo nemico, mentre
Israele farà cose con grande forza".
In quel tempo il Santo, benedetto Egli
sia, farà risorgere i morti del suo popolo, e la morte
verrà dimenticata. Rabbi Abba disse: "Perché
è scritto Verrete liberati in grande gioia (Isaia 60,12),
perché quando Israele uscirà dall'esilio la
Shekhinà uscirà con loro e loro con lei" »
Questo brano è tratto dallo
Zohar, il Libro dello Splendore, concepito circa 1800 anni fa da
Rabbi Shimon bar Yochai e dalla comunità dei suoi
discepoli. È un brano che fa parte del commento della
sezione della Torà chiamata: Balaq (Numeri), in
particolare, riguarda le profezie di Bilaam. Bilaam era un grande
mago nero, assoldato da Balaq, un re nemico di Israele,
affinché maledisse gli Ebrei con le sue potenti arti da
stregone. Ma Dio, invece che maledizioni, mise nella bocca di
Bilaam, alcune delle più belle profezie di tutta la
Bibbia, riguardanti il ruolo salvifico che Israele avrà
nella storia del mondo: (Numeri, cap. 23 e 24):
«Dall'Aram mi ha fatto venire
Balak,
il re di Moab dalle montagne di oriente:
Vieni, maledici per me Giacobbe;
vieni, inveisci contro Israele!
[8] Come imprecherò, se Dio non impreca?
Come inveirò, se il Signore non inveisce?
[9] Anzi, dalla cima delle rupi io lo vedo
e dalle alture lo contemplo:
ecco un popolo che dimora solo
e tra le nazioni non si annovera.
[10] Chi può contare la polvere di Giacobbe?
Chi può numerare l'accampamento d'Israele?
Possa io morire della morte dei giusti
e sia la mia fine come la loro». ……..
[19]
Dio non è un uomo da potersi smentire,
non è un figlio dell'uomo da potersi pentire.
Forse Egli dice e poi non fa?
Promette una cosa che poi non adempie?
[20] Ecco, di benedire ho ricevuto il comando
e la benedizione io non potrò revocare.
[21] Non si scorge iniquità in Giacobbe,
non si vede affanno in Israele.
Il Signore suo Dio è con lui
e in lui risuona l'acclamazione per il re.
[22] Dio, che lo ha fatto uscire dall'Egitto,
è per lui come le corna del bufalo.
[23] Perché non vi è sortilegio contro
Giacobbe
e non vi è magìa contro Israele:
a suo tempo vien detto a Giacobbe
e a Israele che cosa opera Dio.
[24 ] Ecco un popolo che si leva come leonessa
e si erge come un leone;
………….
«Oracolo di Balaam, figlio di
Beor,
e oracolo dell'uomo dall'occhio penetrante;
[4] oracolo di chi ode le parole di Dio
e conosce la scienza dell'Altissimo,
di chi vede la visione dell'Onnipotente,
e cade ed è tolto il velo dai suoi occhi.
[5] Come sono belle le tue tende, Giacobbe,
le tue dimore, Israele!
[6] Sono come torrenti che si diramano,
come giardini lungo un fiume,
come àloe, che il Signore ha piantati,
come cedri lungo le acque.
[7] Fluirà l'acqua dal suo secchio
e il suo seme come acqua copiosa.
Il suo re sarà più grande di Agag
e il suo regno sarà celebrato.
[8] Dio, che lo ha fatto uscire dall'Egitto,
è per lui come le corna del bùfalo.
Egli divora le genti che lo avversano,
addenta le loro ossa
e spezza le saette scagliate contro di lui.
[9] Si è rannicchiato, si è accovacciato
come un leone
e come una leonessa, chi oserà farlo alzare?
Chi ti benedice sia benedetto
e chi ti maledice sia maledetto!».
«Oracolo di Balaam, figlio di
Beor,
oracolo dell'uomo dall'occhio penetrante,
[16] oracolo di chi ode le parole di Dio
e conosce la scienza dell'Altissimo,
di chi vede la visione dell'Onnipotente,
e cade ed è tolto il velo dai suoi occhi.
[17] Io lo vedo, ma non ora,
io lo contemplo, ma non da vicino:
Una stella spunta da Giacobbe
e uno scettro sorge da Israele,
spezza le tempie di Moab
e il cranio dei figli di Set,
[18] Edom diverrà sua conquista
e diverrà sua conquista Seir, suo nemico,
mentre Israele compirà prodezze.
In particolare, il brano riportato dallo Zohar commenta
semplicemente queste due frasi:
Io lo vedo, ma non ora,
Edom diverrà sua
conquista
e diverrà sua conquista Seir, suo nemico,
mentre Israele compirà prodezze.
Nel fornire date e descrizioni degli eventi
del periodo messianico, lo Zohar si avvicina con incredibile
precisione ad alcuni drammatici eventi di questo ultimo
periodo.
« "Lo vedo
ma non adesso",. Abbiamo imparato che un giorno Dio
ricostruirà Gerusalemme, »
Chiunque abbia visitato la
città santa avrà notato come, da qualche decennio,
si costruisca in continuazione, in ogni angolo della
città. Va messo in enfasi che, al contrario di molte altre
importanti pitta del mondo, per quasi duemila anni Gerusalemme
era stata una piccola città di provincia, povera e
derelitta. Fino agli inizi di questo secolo era ancora
considerato pericoloso dimorare al di fuori del perimetro delle
antiche mura, a causa di possibili attacchi da parte dei predoni.
Soltanto col ritorno degli ebrei sionisti, e in particolare dopo
l'indipendenza di Israele (1948) la città ha iniziato ad
espandersi, compreso nella sua parte araba. Oggi è una
grande città, con nuovi e nuovi quartieri in costruzioni
un po' ovunque
«e
mostrerà una certa stella fissa mentre manda lampi con
settanta scintille e settanta flash, nel mezzo del firmamento,
per settanta giorni. »
Di fenomeni astronomici ce ne sono
sempre stati in abbondanza, come pure delle loro interpretazioni
simboliche e mitologiche. Qui basti notare come "stella",
"kokhav", è uno dei nomi segreti del Messia. La
rivelazione di questa stella corrisponde dunque all'entrata in un
periodo messianico. Il numero 70, il valore della lettera Ain,
che governa il segno del Capricorno, ed è un chiaro
simbolo di potere politico ed economico, di una forte struttura
sociale che cerca di dominare le altre.
«Essa
apparirà nel sesto giorno della settimana, nel 25 giorno
del sesto mese »
Gli sconvolgenti attentati a New York e a
Washington (11 settembre 2001) sono avvenuti nel mese di Ellul,
il sesto mese del calendario ebraico, il 23° giorno di Ellul.
Lo Zohar parla del 25° giorno di Ellul. C'è da notare
che il calcolo attuale del calendario ebraico non è
esattamente lo stesso di quello di duemila anni fa, quindi una
minima discrepanza è attendibile. Due giorni su un anno
sono circa lo 0,56 %, cioè meno dell'uno per cento.
Gli attentati sono avvenuti di
martedì (il giorno di Marte), e non di venerdì. Si
tenga conto che lo Zohar parlava di due giorni dopo, quindi il 25
di Ellul era giovedì, e nelle ore immediatamente
successive al dramma, in Israele stava già scendendo la
sera, cioè l'inizio del giorno successivo. Due giorni
dopo, dunque, sarebbe stato giovedì-venerdì.
«e
scomparirà di Shabbat, dopo settanta giorni.»
Forse si allude al Shabbat cosmico, l'era
messianica. e il numero settanta ripropone le enormi lotte di
potere che la precedono.
« Nel
primo giorno essa verrà vista dalla città di Roma,
e quel giorno tre mura altissime di quella città cadranno,
e un palazzo potente verrà rovesciato, »
Roma è l'archetipo della
capitale dell'impero che domina il mondo, New York è la
capitale economica dell'impero americano, e Washington quella
politica e militare, entrambe sono state colpite.
«e il
governatore della città morirà.»
Forse qui si allude alla morte dello
spirito di invincibilità e di superiorità, che
caratterizzava queste due capitali, o forse al gran numero di
alti dirigenti finanziari scomparsi nel disastro.
Ma, a proposito di
palazzi e di mura che cadono, c'è di più! Come si
sa, l'intera Torà (Pentateuco) è stato diviso in 52
sezioni (parashot), e ogni Shabbat se ne legge una, onde
completare l'intera Torà in un anno. L'ordine col quale si
susseguono è stato stabilito già da circa duemila
anni. Lo Shabbat successivo agli attentati (quattro giorni dopo),
la parashà che è stata letta nelle sinagoghe di
tutto il mondo conteneva l'unica Lamed grande di tutta la Bibbia
ebraica (Deuteronomio 29,27);
che può venire letto
come: "e vi getterà a terra..."
Come è noto, tutte le
lettere ebraiche sono scritte nelle stesse proporzioni, e non
esistono "maiuscole" o "minuscole". Ma, eccezionalmente, in
pochissime occasioni, una lettera, non necessariamente all'inizio
di una parola, viene scritta più grande delle altre.
Ovviamente, tali occorrenze hanno una grande significato
cabalistico.
Già nell'articolo sulla
"torre" abbiamo fatto notare come la lettera Lamed, contenuta in
"migdal" (torre), è chiamata dallo stesso
Zohar "migdal haporeach be avir", "una torre che vola per
aria", ed è la più alta lettera dell'Alef Beit,
quella che rappresenta elevazione. Ora, si noti all'estrema
rarità del fatto: c'è solo una grande Lamed (le
torri più alte della città) in tutti i 24 libri
della Bibbia ebraica (profeti e scritti sapienziali inclusi), ed
essa compare nella parola "e vi getterà", in una frase
che, a parte il suo significato letterale (che a che fare con una
minaccia di esilio fatta da Dio al popolo di Israele), può
venire capita come : "e vi getterà a
terra".
Continua il brano citato dallo
Zohar:
« In quel tempo
scoppieranno guerre terribili in ogni angolo del mondo»
Senza essere
apocalittici, molti dei commentatori di attualità, anche
più prudenti temono il crearsi di un vasto teatro
bellico.
«e gli
uomini non avranno fede.»
Ancora una volta, l'unico modo
per venire risparmiati da tali prove, sarà quello di
rimanere saldi nella fede nell'unico Dio. Anche se a volte sembra
che il potere assoluto venga dato a persone o a gruppi
così lontani dai valori e dai principi divini, l'unico
vero sovrano è sempre Lui, Il Santo, benedetto Egli sia,
il Re dei re dei re. È solo Dio che guida la storia, per
quanto assurdi o tragici possano essere molti degli eventi che la
caratterizzano.
«un certo
re potente si alzerà e cercherà di dominare tutti
gli altri re, e farà una guerra su due fronti, e li
batterà»
Come accennato prima si
tratterà di una guerra vasta, combattuta su più
fronti.
« Nel
giorno in cui la stella scomparirà, la Terra Santa
verrà scossa su di un'area di 45 miglia tutt'intorno al
luogo dove il Tempio si trovava. »
La scomparsa della stella è il
presagio di un temporaneo nascondersi della presenza messianica. La Terra Santa verrà anche
scossa, e forse colpita dalla serie di disastri generali.
«Da
sotto terra si aprirà una caverna, dalla quale
uscirà un fuoco potente, che consumerà il
mondo.»
Mentre prima gli interventi divini
avvenivano dall'alto (la stella nel cielo) ora vengono dal basso,
dal profondo della terra. È pur vero che una tale immagine
potrebbe semplicemente venire letta come l'aprirsi di un silos
contenenti missili atomici.
«Da quella
caverna uscirà un ramo grande e nobile, che
governerà il mondo, e al quale verrà dato il regno,
e i santi celesti gli si raduneranno intorno.»
Ora non c'è più niente di
apocalittico, si ritorna alla rivelazione della Santità. A
proposito di rami e germogli (Isaia 11 ):
[1] Un
germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
[2] Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e di intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore
Continua lo Zohar:
«Allora
apparirà il re Messia, e il potere regale gli verrà
dato. Allora l'umanità soffrirà una calamità
dopo un'altra, e i nemici di Israele prevarranno. »
Le grandi prove non sono finite. Uno dei
Rabbini del Talmud pregava dicendo: "Fai si che il tempo del
Messia venga presto, ma fai si che io non sia vivo allora"
« Ma lo
spirito del Messia sorgerà contro di loro e
distruggerà Edom la peccatrice, e brucerà la terra
di Seir. Infatti è scritto: "Edom sarà il possesso
di colui che era il suo nemico, mentre Israele farà cose
con grande forza".»
Lungi dal venire intese in senso
trionfalistico, queste affermazioni coincidono col realizzarsi
del Regno di Dio in terra, con l'abolizione di ogni forma di
male, compresa la morte:
«In quel
tempo il Santo, benedetto Egli sia, farà risorgere i morti
del suo popolo, e la morte verrà dimenticata. Rabbi Abba
disse: "Perché è scritto Verrete liberati in grande
gioia (Isaia 60,12), perché quando Israele uscirà
dall'esilio la Shekhinà uscirà con loro e loro con
lei" »
Per maggiori informazioni sul Messia,
dal punto di vista ebraico e cabalistico,
si raccomanda la pubblicazione:
"Il Messia, Mito o
Realtà?"
|