I TRENTADUE SENTIERI
DELLA SAPIENZA
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Questi sono i nomi dei Trendue Sentieri:
1) INTELLETTO MERAVIGLIOSO (SEKHEL MUFLA).
Consapevolezza mistica. È la luce dell'intelletto
primordiale, ed è la prima Gloria, di fronte alla quale
nessuna creatura può resistere.
2) INTELLETTO RISPLENDENTE (SEKHEL MAZHIR).
Consapevolezza radiante. È la corona della creazione,
e risplende di una unità perfetta, che si innalza ad
essere capo di tutto il resto, e viene chiamata dai Cabalisti: la
Gloria Seconda.
3) INTELLETTO SANTIFICATO (SEKHEL MEQUDASH).
È il fondamento della sapienza primordiale, che si chiama
Fede fedele. La sua radice è Amen, ed è il padre
della fede, poiché la fede viene emanata dalla sua
forza.
4) INTELLETTO FISSATO (SEKHEL QAVUA).
Consapevolezza permanente. Si chiama così
poiché da lui provengono tutte le forze spirituali nella
delicatezza di Atzilut (Mondo dell'Emanazione). Esse si
sviluppano l'una dall'altra grazie alla forza dell'Emanatore
primordiale.
5) INTELLETTO RADICATO (SEKHEL NISHRASH). Si
chiama così poiché è l'essenza
dell'unità perfetta, ed appartiene all'essenza di
BINAH (Intelligenza), che viene formata all'interno della
Sapienza primordiale.
6) INTELLETTO DELL'ABBONDANZA TRASCENDENTE
(SEKHEL NIVDAL). Si chiama così poiché suo
tramite si moltiplica l'abbondanza di Atzilut, e
poiché dona tale abbondanza a tutte le benedizioni, le
quali ricevono unificazione tramite la sua essenza.
7) INTELLETTO SEGRETO (SEKHEL NISTAR). Si
chiama così poiché è la radianza che
illumina tutte le forze dell'intelletto che si rendono manifeste
all'occhio interiore nell'idea della creatività.
8) INTELLETTO COMPLETO (SEKHEL SHALEM).
Consapevolezza perfetta. Si chiama così poiché
l'Ordine Primordiale. In nessuna delle sue radici è
possibile ponderare, se non all'interno delle stanze della
Grandezza, la quale emana dall'essenza del suo esistere.
9) INTELLETTO PURO (SEKHEL TAHOR). Si chiama
così poiché esso purifica le Sefirot,. Esso
mette alla prova il grado della loro struttura e l'essenza
interiore, facendola risplendere. Esse ne vengono unificate,
senza più parti o divisioni.
10) INTELLETTO SFAVILLANTE (SEKHEL
MITNOTZETZ). Si chiama così poiché si eleva e
si adagia sul trono di Binah, e risplende con la radianza
di tutte le luci, e dona un flusso abbondante al Principe del
Volto.
11) INTELLETTO DOPPIAMENTE SCINTILLANTE (SEKHEL
METZUCHTZACH). Si chiama così poiché esso
è l'essenza della Cortina celeste, ordinata secondo uno
schema gerarchico, ed è il sentiero che porta di fronte
alla Causa di tutte le cause.
12) INTELLETTO CHIARO (SEKHEL BAHIR). Si chiama
così poiché è l'essenza della grande ruota
che si chiama "visione", cioè il luogo da cui provengono
le visioni dei veggenti.
13) INTELLETTO ORGANIZZATORE DELL'UNITÀ
(SEKHEL MANHIG HA-ACHUD). Si chiama così poiché
è l'essenza della Gloria, ed è il compimento della
verità degli esseri spirituali unificati.
14) INTELLETTO ILLUMINANTE (SEKHEL MEIR). Si
chiama così poiché è l'essenza del
Silenzio-Parlante o HASHMAL (Elettro). Esso dona
insegnamenti circa i segreti degli elementi dei santi misteri, e
del loro contenuto.
15) INTELLETTO CHE SOSTIENE (SEKHEL MAAMID).
Consapevolezza Stabilizzante. Si chiama così
poiché sostiene l'essenza della creazione con una nube
pura, e i maestri della meditazione hanno detto che è una
nebbia, com'è scritto : "e il suo vestito è
nebbia" (Giobbe 38,9).
16) INTELLETTO ETERNO (SEKHEL NITZCHI). Si
chiama così poiché è il Piacere della
Gloria, e non c'è gloria al di sotto di ciò. Si
chiama Gan Eden (Giardino delle Delizie), ed è
preparato come ricompensa per i giusti.
17) INTELLETTO DEL SENTIMENTO (SEKHEL
HA-HERGESH). È stato preparato per gli amanti della
fede, affinché ne vengano rivestiti tramite lo Spirito
Santo, e si chiama Fondamento della Bellezza (Tiferet) nello
stato delle Entità Superne.
18) INTELLETTO della CASA DELL'ABBONDANZA
(SEKHEL BAIT HA-SHEFA). Per mezzo della ricerca compiuta suo
tramite un segreto nascosto e un paradosso vengono trasmessi a
coloro che dimorano nella sua ombra, e aderiscono alla ricerca
della sua essenza, che proviene dalla Causa delle cause.
19) INTELLETTO DEL MISTERO DI TUTTE LE OPERE
SPIRITUALI (SEKHEL HA PEULOT HA-RUCHANIOT KULAM). Si chiama
così a causa dell'abbondanza che lo permea, proveniente
dalla Benedizione elevata e dalla Gloria superna.
20) INTELLETTO della VOLONTÀ (SEKHEL
HA-RATZON). Si chiama così poiché è la
struttura di tutti gli esseri formati, e suo tramite l'intelletto
conosce l'essenza della Sapienza primordiale.
21) INTELLETTO DESIDERATO E RICERCATO (SEKHEL
HA-CHAFUTZ VE-HA-MEVUQASH). Si chiama così
poiché riceve l'influsso divino onde poter distribuire le
sue benedizioni a tutte le creature.
22) INTELLETTO FEDELE (SEKHEL NEEMAN). Si
chiama così poiché in esso si moltiplicano le forze
spirituali, onde poter esser vicine a tutti coloro che dimorano
nella sua prossimità.
23) INTELLETTO SOSTENENTE (SEKHEL QAIAM). Si
chiama così poiché è la forza d'esistenza di
tutte le Sefirot.
24) INTELLETTO DELL'IMMAGINAZIONE (SEKHEL
DIMIONI). Si chiama così poiché dà
un'immagine a tutti gli immaginati, che sono stati creati
nell'immagine adatta alla loro costituzione.
25) INTELLETTO della PROVA (SEKHEL
NISSIONI). Si chiama così poiché è la
prova primordiale con la quale il Creatore, benedetto Egli sia,
esamina tutti coloro che lo amano.
26) INTELLETTO RINNOVANTE (SEKHEL
MECHUDASH). Si chiama così poiché suo tramite
il Santo, benedetto Egli sia, rinnova tutto ciò che viene
rinnovato nella creazione del mondo.
27) INTELLETTO PALPABILE (SEKHEL MURGASH).
Si chiama così poiché suo tramite è stato
creato l'intelletto e il sentimento di ogni creatura sensibile
che si trova sotto l'orbita superiore.
28) INTELLETTO NATURALE (SEKHEL MUTBA). Si
chiama così poiché suo tramite è stata
completata nella sua pienezza la natura di ogni creatura che si
trova sotto l'orbita del sole.
29) INTELLETTO MATERIALE (SEKHEL MUGSHAM).
Si chiama così poiché descrive la crescita di ogni
cosa che diventa fisica sotto il sistema di ogni orbita.
30) INTELLETTO GENERALE (SEKHEL KLALI). Si
chiama così poiché suo tramite gli scrutatori del
cielo derivano le loro regole, riguardanti le stelle e i segni
zodiacali, e il loro studio porta alla completezza della
conoscenza delle ruote e delle orbite.
31) INTELLETTO CONTINUA (SEKHEL TEMIDI).
Perché si chiama così? Poiché esso controlla
il procedere del sole e della luna secondo le loro
caratteristiche, ognuno secondo l'orbita che gli è
propria.
32) INTELLETTO ADORATO (SEKHEL NEEBAD). Si
chiama così poiché è stato preparato per
distruggere coloro che adorano i sette pianeti.
La lista precedente è la traduzione di
quanto appare nei testi cabalistici, in particolare all'inizio
del commentario del Raavad al Sefer Yetzirà, e nel
Pardes Rimonim di Rabbi Moshè Cordovero. Come si
vede, essa è molto criptica, e avrebbe bisogno di ampie
spiegazioni. Questo è il modo di procedere della
Cabalà: prima si piantano i semi, nel cui interno è
concentrato il segreto di tutta la "pianta" successiva. In
seguito tale seme viene gradualmente sviluppato, e gli
insegnamenti in esso contenuti vengono assimilati.
Un primo modo per fare ciò potrebbe essere
quello di porre i Trentadue Sentieri in corrispondenza con le
trentadue volte che il Nome di Dio ELOHIM compare nella
storia della Creazione. Il contesto di ciascun versetto, se
esaminato cabalisticamente, ci darebbe il senso complessivo del
Sentiero corrispondente. Li elencheremo successivamente.
Un altro modo consiste nel rapportarli alle dieci
Sefirot e alle ventidue lettere dell'Alef-Beit ebraico.
Insieme essi costituiscono i trentadue componenti dell'Albero
della Vita.
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I SENTIERI della SAPIENZA COMPRESI ALLA LUCE DELLE SEFIROT E
DELLE LETTERE
Secondo la Cabalà siamo dotati di
dieci potenze spirituali, dieci "luci" che dall'anima risplendono
verso il mondo: le dieci SEFIROT. Esse sono stati potenziali, e
ben pochi sono gli esseri umani che intraprendono il lungo e
arduo cammino che porta alla loro attivazione. La maggior parte
degli esseri umani si limita ad utilizzare solo poche di tali
luci o potenze dell'anima, e anche quelle poche vengono messe
all'opera solo in minima parte. Il modo col quale esse sono
connesse segue un modello chiamato: ALBERO della VITA, in quanto
è la ricostruzione fedele del famoso albero presente nel
Giardino dell'Eden, il cui accesso venne proibito ad Adamo e ai
suoi discendenti dopo il peccato. La Cabalà. è in
grado di spiegarci la sua struttura e composizione restituendoci
la possibilità di avvicinarsi ai suoi frutti, che donano
l'immortalità. Come vedremo, l'Albero della Vita è
sia il progetto della creazione del mondo che quello della sua
ricreazione, cioè del suo diventare quei "cieli nuovi e
terra nuova" destinati ad esistere per sempre. Analogamente, esso
è il piano di crescita degli esseri umani, volti a
ritrovare pienamente la loro immagine e somiglianza con
Dio.
Secondo il Libro dello Splendore, il più
importante libro di Cabalà, le dieci sefirot dell'Albero
della Vita sono disposte lungo tre pilastri verticali, che
definiscono altrettante vie di ascesa per la consapevolezza:
sinistra, destra e centro. Le radici superne di tali vie sono tre
Sefirot chiamate: Keter (Corona), Chokhmah
(Sapienza) e Binah (Intelligenza). La Corona rappresenta
il Trascendente, l'Assoluto, il puramente Divino, il Volere
superiore che governa il tutto. La Sapienza è la sua prima
condensazione e rivelazione, l'inizio e il seme di tutta la
creazione. L'Intelligenza è il definirsi dei dettagli di
come tutto debba svilupparsi e crescere, è la forza
espansiva che dà forma e sostanza alle pure idee della
Sapienza.
I maestri affermano che da Keter (Corona) si
estendono seicentoventi colonne di luce (la stessa
ghematria o valore numero della parola KETER,
Kaf-Tav-Resh, è 620). Il loro compito è di portare
la luce e il nutrimento vitale dei mondi superiori a quelli
inferiori, oltre che a dare struttura e stabilità
all'edificio dell'intera creazione. Da Chokhmah
(Sapienza), la sefirà in alto a destra, si dipartono
trentadue sentieri. Essi rappresentano anche le forme
fondamentali di ogni esistenza creata, dato che la Sapienza
è lo stesso principio creatore, come dice il verso:
" KULAM BE CHOKHMAH ASSITA"
" TUTTO HAI FATTO TRAMITE LA SAPIENZA "
Nei Trentadue Sentieri si trovano i modelli e gli
archetipi originari di tutte le creature. La Sapienza,
Chokhmah, è la materia prima, (HYLE) ancora
informe ed indifferenziata, da cui tutto proviene. Binah
(Intelligenza) possiede invece cinquanta porte, le famose
Cinquanta Porte della Conoscenza. Esse rappresentano
cinquanta modi principali di studiare, valutare, capire ed
apprezzare la realtà creata, per ritrovare in essa la
firma del Creatore, e per far ritornare la consapevolezza alla
sua origine infinita.
La prima menzione dei Trentadue Sentieri si trova
nel famoso Libro della Formazione (Sefer Yetzirà),
il più antico libro di Cabalà, che incomincia
così:
" PER MEZZO DEI TRENDAUE SENTIERI INEFFABILI della
SAPIENZA
YUD-HEY, Y-H-V-H , DIO DELLE SCHIERE ....
INCISE IL MONDO, IN TRE LIBRI:
NEL NUMERO, NEL RACCONTO E NELLA PIETRA PREZIOSA
"
I "TRENTADUE SENTIERI della SAPIENZA" sono gli
elementi essenziali di cui è composta la realtà,
sia nelle sue espressioni fisiche che in quelle spirituali.
Meglio, essi sono le istruzioni e le formule chiave che hanno
permesso l'originarsi delle cose, sia grandi che piccole.
L'entità numerica 32 non è casuale, ma
possiede diverse precise origini bibliche. La storia della
creazione, così com'è descritta nel primo capitolo
del BERESHIT (Libro della Genesi), contiene esattamente
trentadue volte il nome
E L O H I M
che è il primo dei vari Nomi con cui Dio
viene chiamato dalla Torà.. La Cabalà
spiega che il Nome ELOHIM descrive la potenza divina
preposta alla creazione e al mantenimento delle leggi naturali su
cui poggia il cosmo. Infatti i suo valore numerico è 86,
pari a quello della parola HA-TEVA, che significa:
"la natura".
Il numero 32 spesso rappresenta anche la
Torà nella sua interezza, dato che la lettera con
cui essa incomincia è la BEIT di Bereshit, il cui
valore numerico è 2, e quella con cui essa finisce
è la LAMED di Israel, il cui valore numerico
è 30. La somma della prima e dell'ultima lettera della
Torà diventa così il simbolo di tutto il suo
contenuto. Per Torà intendiamo non solo il
messaggio contenente la rivelazione dell'esistenza di Dio e delle
norme morali da Lui prescritte, ma il piano intero della
creazione, il progetto operativo concepito dall'infinita sapienza
divina. Letta esotericamente, la Torà contiene
tutte le istruzioni necessarie per far emergere e tener in vita
l'edificio della creazione, nei suoi vari e multiformi aspetti.
Secondo i Maestri esistono 32 modi per spiegare la
Torà, che non sono se non i Trentadue Sentieri.
Come vedremo, ognuno di essi viene chiamato SEKHEL,
cioè Intelletto o Consapevolezza.
Trentadue è il valore numerico della
parola
L E V (LAMED - BEIT) = cuore.
Oltre ad affermare che la Torà
è il cuore stesso della creazione, ciò suggerisce
che i Trentadue Sentieri sono il "cuore" stesso della
realtà, cioè la sua parte più intima,
l'essenza del nucleo centrale, nel quale è contenuta la
chiave per comprendere tutto il resto. Ciò giustifica la
pretesa del "Libro della Formazione" di poter ridurre
l'enorme complessità della realtà sensibile ad
appena trentadue elementi fondamentali, affermazione che potrebbe
insospettire il lato critico e scientifico di ciascuno di noi.
Questa esemplificazione è valida solo a proposito del
"cuore" o dell'entità centrale del creato, e lascia
intatta la quasi infinita varietà delle forme di vita e di
intelligenza che la circondano, diramandosi da essa.
D'altra parte, la metodologia di esemplificare la
realtà obiettiva in un numero il più ridotto
possibile di elementi-primi sta alla base della stessa
osservazione scientifica. Se ne vede un esempio nella chimica, in
cui tutta la varietà della materia viene ridotta ad un
solo centinaio di elementi. Tramite la loro combinazione e
permutazione si arriva poi alla complessità e alla
varietà delle innumerevoli strutture molecolari e
cellulari. Anticipando di duemila anni tale metodologia, il
"Sefer Yetzirà" suggeriva che lo studio dei
"Trentadue Sentieri della Sapienza" è la via per
spiegare la misteriosa varietà del mondo, e per
riconoscere in esso il filo unificatore della Sapienza
divina.
Inoltre, rispetto alla limitatezza del pensiero
scientifico, con la sua incapacità di uscire dal campo del
"sensibile" corporale, il "Libro della Formazione" offre
un'insieme di corrispondenze che permette ben più della
descrizione del piano fisico della creazione (chiamato nel testo
OLAM o "mondo"). Infatti esso ci guida alla realizzazione
di come il mondo fisico non sia altro se non l'ultima espressione
di un sistema ben più ricco e articolato, che include i
fenomeni del tempo e della storia, chiamati nel testo col termine
SHANÀ (anno). Di questo sistema globale fanno parte
anche i fenomeni psichici, emotivi, intellettuali e spirituali
dell'essere umano, chiamati nel testo NEFESH (anima).
Infine, il Sefer Yetzirah ricollega tutto ciò con
le radici più elevate dell'esistenza, all'interno dello
stesso pensiero di Dio. Le radici di tutto il creato sono infatti
le Dieci Sefirot e le Ventidue lettere
dell'Alef-Beit ebraico, il linguaggio essenziale con cui si
esprime la Mente divina.
Un altro modo di capire matematicamente la
qualità del numero 32 è quello di
considerarlo come la quinta potenza del numero 2. La base
2 rappresenta la polarità fondamentale su cui si
basa tutta l'esistenza rivelata, l'insieme innumerabile di tutte
le coppie di opposti che caratterizzano la vita
(maschile-femminile; luce-oscurità; caldo-freddo;
positivo-negativo; attraente-respingente; ecc.) Tale
polarità è "seconda" a quella segreta, che rimane
in uno stato di unità con Dio. "Due" rappresenta anche la
simmetria su cui si appoggia la creazione, assunto condiviso
ormai anche dalla scienza. Ad esempio, basti pensare al rapporto
materia - antimateria descritto dalla fisica quantistica. La
Bibbia, nel versetto (Qoèlet 7,14):
" ze le'umat ze 'assah Elohim " "questo
parallelo a quello fece Dio"
aveva anticipato la scoperta della fondamentale
dualità simmetrica che è alla radice di tutti i
fenomeni fisici e psichici. Non a caso la Torà
incomincia proprio con la BEIT, che vale 2.
L'esponente a cui va elevato il 2 per
ottenere 32 è5, che si riferisce alle cinque
dimensioni presenti nella creazione secondo il "Libro della
Formazione". Esse sono: le tre dimensione dello spazio (Mondo), e
cioè l'altezza, la lunghezza e la profondità; la
misura del tempo (Anno), e la qualità della consapevolezza
(Anima). Purtroppo solo le prime quattro di tali dimensioni sono
state riconosciute dalla scienza, che le ha unificate ad opera
della teoria della relatività di Einstein.
Il Libro della Formazione propone infatti la
seguente ripartizione:
OLAM - SHANAH - NEFESH = mondo - anno - anima.
Questi tre livelli, espressi in termini moderni,
sono:
spazio - tempo - consapevolezza.
Come si sa dalla fisica, lo spazio possiede tre
dimensioni e il tempo una. La "quinta" dimensione,
malauguratamente non ancora ufficialmente accettata dalla
scienza, che pur ne fa uso diffuso, è quella della
consapevolezza dell'essere vivente, colui che si trova al centro
delle altre quattro coordinate. La Torà attribuisce
un'importanza fondamentale alla quinta dimensione, e lo studio
della Torà è il mezzo più rapido ed
efficace per ottenerla e svilupparla. Non a caso la
Torà scritta, o PENTATEUCO (penta = cinque)
è suddivisa in cinque libri. Le Tavolette su cui
Mosè la ricevette erano due, e su ciascuna di esse
comparivano cinque frasi. Ciò conferma il citato rapporto
tra 2 e 5.
Due elevato a cinque è dunque la
formula che afferma
come occorre saper leggere la dualità fondamentale
dell'esistenza
in termini di parallelismo, di corrispondenza e di
simmetria,
"potenziando" tale lettura mediante la sua estensione a
tutti
i cinque gradi dell'essere.
Il "Libro della Formazione" ci descrive in
modo coerente e sintetico il processo creativo operato dalla
Sapienza divina nel suo dar vita ai mondi. Il suo studio ci rende
più sensibili alla santità insita in ogni dettaglio
dell'esistenza, e può aiutarci a percepire la rete
organizzatrice che tiene insieme le miriadi delle creature.
Tramite il suo studio crescerà anche la nostra
consapevolezza del "qui e adesso", cioè la capacità
di rispondere alle imprevedibili esigenze del momento in cui
viviamo.
I 32 Sentieri sono l'insieme di tutto ciò
che si trova in alto come in basso, e la loro associazione con le
32 volte che in nome ELOHIM compare nel capitolo
della creazione significa che ogni Sentiero rivela la forma che
era potenzialmente contenuta nel Nome corrispondente. Elenchiamo
di seguito queste 32 apparizioni del Nome Elohim. Per una
comprensione ulteriore delle qualità e caratteristiche di
ogni Sentiero è necessario far riferimento al versetto
corrispondente.
1) Bereshit barà ELOHIM et
In principio Dio creò
2) Veruach ELOHIM merachefet E
lo spirito di Dio aleggia
3) Vayomer ELOHIM yehi or E
Dio disse: Sia la luce
4) Vayar ELOHIM et haor E Dio
vide la luce
5) Vayavdel ELOHIM bein haor E
Dio separò la luce
6) Vaikra ELOHIM laor yom E Dio
chiamò la luce "giorno"
7) Vayomer ELOHIM yehi raqia E Dio disse:
Sia il firmamento
8) Vayas ELOHIM et haraqia E
Dio fece il firmamento
9) Vaykra ELOHIM laraqia E
Dio chiamò il firmamento "Cielo"
10) Vayomer ELOHIM yqavu hamaim
E Dio disse: Si radunino le acque
11) Vaiqra ELOHIM la yabasha aretz
E Dio chiamò l'asciutto "terra"
12) Vayar ELOHIM ki tov
E Dio vide che ciò era buono
13) Vayomer ELOHIM tedshe haaretz
E Dio disse: Germogli la terra
14) Vayar ELOHIM ki tov E Dio
vide che ciò era buono
15) Vayomer ELOHIM yehi meorot E
Dio disse: Siano i luminari
16) Vayas ELOHIM et shnei hameorot
E Dio fece i due luminari
17) Vaitem ottam ELOHIM bireqia hashamaim
E Dio li pose nel firmamento dei cieli
18) Vayar ELOHIM ki tov E Dio
vide che ciò era buono
19) Vayomer ELOHIM ishretzu hamaim
E Dio disse: brulichino le acque
20) Vaivra ELOHIM et hataninim
E Dio creò i mostri marini
21) Vayar ELOHIM ki tov E
Dio vide che ciò era buono
22) Vayevarekh ottam ELOHIM E
Dio li benedisse
23) Vayomer ELOHIM totze haaretz
E Dio disse: faccia uscire la terra
24) Vaias ELOHIM et chaiat hasadè
E Dio fece gli animali del campo
25) Vayar ELOHIM ki tov E Dio
vide che ciò era buono
26) Vayomer ELOHIM na'assè Adam
E Dio disse: faremo l'uomo
27) Vaivra ELOHIM et haAdam E
Dio creò Adamo
28) Betzelem ELOHIM bara otto
Nell'immagine di Dio lo creò
29) Vaievarekh ottam ELOHIM E
Dio li benedisse
30) Vayomer lahem ELOHIM pru urvu
E Dio disse loro: crescete e moltiplicatevi
31) Vayomer ELOHIM hine natati
E Dio disse: ecco ho posto
32) Vayar ELOHIM et kol asher assà
E Dio vide tutto quello che aveva fatto.
Alcune prime osservazioni sono possibili
confrontando i vari versetti e frasi che contengono il Nome
ELOHIM (Dio) con i numeri dei Sentieri corrispondenti.
Ciò permette di derivare informazioni sulle
caratteristiche spirituali dei numeri in questione, e viceversa.
Ad esempio, com'è noto in Cabalà, 26
è il numero più importante, in quanto è il
valore del Nome Y-H-V-H, il più importante
dei Nomi di Dio. Ora, il Sentiero n. 26 è quello in cui si
annuncia la creazione di Adamo, il centro dell'intera creazione.
Ma andiamo per ordine. L'Uno (In principio Dio
creò) è il numero creativo per eccellenza, la
radice del tutto. Il2 (e lo Spirito di Dio aleggia)
è lo Spirito di Dio, la sua parte femminile che scende
vicinissima ai mondi inferiori per portarli alla rettificazione.
3 (Sia la luce) è la luce della sintesi,
dell'armonia e dell'equilibrio, è il segreto dell'Albero
della Vita, composto da tre pilastri, la via verso la Luce
divina. Si tenga presente che la luce creata il primo giorno non
era quella fisica ma quella spirituale, che viaggia a
velocità infinita. 4 (E Dio vide) secondo il
Libro della Formazione 4 è il senso della vista, una prima
forma di ricezione, di recipienti che vengono riempiti.5
(E Dio separò la luce...) è la prima
divisione e separazione, dato che 5 è il numero delle
Ghevurot (Forze) e dei Chasadim (Amori), le prime
due entità fondamentali che è possibile distinguere
e discriminare nella realtà, la radice ultima di ogni
polarità e dualità. 6 (E Dio
chiamò...) è il lavoro del "dar nomi",
un'operazione che anche Adamo compì nel Giardino, proprio
alla sesta ora del giorno. È l'apparizione del concetto di
"giorno", e i giorni lavorativi sono 6. Da ciò si vede che
il Shabat, il settimo, non è un giorno come gli
altri, ma appartiene ad una categoria a parte. 7 (E Dio
disse: Sia il Firmamento...) è la creazione del
Firmamento, che è l'elemento di congiunzione tra superiori
ed inferiori, e 7 è il numero dell'unione, come mostrato
in astrologia, dove la settima casa è quella del
matrimonio, e il settimo segno, la Bilancia, è quello
delle relazioni interpersonali. 8 (E Dio fece il
Firmamento) è la concretizzazione delle idee e dei
principi enunciati a proposito del 7. (Per una miglior
comprensione di questi numeri è necessario far riferimento
anche alle loro connotazioni astrologiche, sia come segni che
come case.) 9 (E Dio chiamò il Firmamento
Cielo) è un altro "dar nomi", ma ad un livello diverso
del 6, in quanto è più completo, più preciso
ed esperto. 10 (Si radunino le acque) è il
numero della completezza, rappresentata dal radunarsi delle acque
in un'unico posto. 11 (E Dio chiamò l'asciutto
Terra) è un numero misterioso e ambivalente, come il
concetto di "terra secca". In Cabalà si insegna che
il serpente primordiale è innocuo finché è
nell'acqua, ma che sale in terra asciutta diventa
pericolosissimo. 11 è il numero della sefirà
Da'at, la prima che si ruppe con peccato di Adamo, causato
dall'operare malizioso del serpente. 12 (E Dio vide che
ciò era buono) è la bontà della
completezza del cerchio zodiacale con i dodici segni, mesi e
tribù; la bontà vista da Dio è quella della
loro armonia. 13 (Germogli la terra) è la
nascita della forza di crescita nascosta all'interno della terra,
una forza che in Cabalà viene interpretata nientemeno come
il riflesso diretto della forza di Keter, la Corona, la
più alta ed importante delle Sefirot o stati dell'Essere.
13 è il numero dell'unità e dell'amore, la
metà del valore numerico del Nome di Dio Y-H-V-H
(26). 14 (ciò era buono) è il doppio
di 7, che è chiamato "il numero beneamato", e quindi 14
è la seconda volta che Dio "vede che ciò
è buono". 15 (E Dio fece i due luminari)
è il valore numerico delle prime due lettere del Nome
Y-H-V-H,. La Yud e la Hey rappresentano l'unione superna
tra il Maschile e il Femminile, ben simboleggiati dai due
luminari, il Sole e la Luna. 16 (E Dio fece i due
luminari) è il doppio di 8, che abbiamo già
visto è il numero della concretizzazione delle idee e dei
principi...
...In breve: 22, (E Dio li
benedisse...) il numero delle lettere ebraiche, è il
Sentiero in cui si parla per la prima volta di "benedizione".
Ogni lettera è uno strumento atto a ricevere le
benedizioni, e lo studio dell'Alef-Beit è il recipiente
generale che permette di "benedire" la nostra vita.
In generale, si può affermare che i primi
dieci Sentieri sono associati alle dieci Sefirot, e gli altri
ventidue alle lettere dell'Alef-Beit. L'ordine con cui si
susseguono non è però quello lineare. Il Sentiero
più alto infatti corrisponde al Nulla (Ain) che
sovrasta l'Albero, e l'ottavo Sentiero associa Netzach e
Hod insieme. L'undicesimo, il dodicesimo e il tredicesimo
Sentiero sono le tre Lettere-Matrici del Libro della Formazione
(Sefer Yetzirà): Alef - Mem - Shin. I
prossimi sette Sentieri (dal 14° al 20°) sono le Sette
doppie, e gli ultimi dodici sono costituiti dalle dodici lettere
semplici.
Occorre però tenre presente che questa
è solo una delle possibili corrispondenze. (Continua)
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