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LE SETTE ACQUE CHE SGORGANO DAL TEMPIO.

 

Il profeta Ezechiele riceve la visione del terzo Tempio di Gerusalemme, e, tra i molti particolari altamente esoterici di tutto ciò, ve ne è uno che riguarda da vicino il discorso delle acque sante d’Israele. Il brano in questione dice (cap. 47):

"E mi portò indietro, alla porta del Tempio, ed ecco, delle acque uscivano da sotto la porta orientale, poiché la facciata del Tempio è ad oriente, e le acque scendevano dal lato del Tempio, al lato sud dell'altare.

E mi fece uscire attraverso la porta settentrionale, e mi condusse intorno all'esterno verso la porta affacciata ad oriente, ed ecco, le acque fluivano dal lato destro.

E mentre l'uomo usciva e si dirigeva verso oriente, aveva in mano un'asta, e misurò mille cubiti, e mi fece attraversare le acque, acque che arrivavano alle caviglie.

E misurò altri mille cubiti, e mi portò attraverso le acque, acque che arrivavano alle ginocchia. E misurò altri mille cubiti, e le acque arrivavano ai fianchi.

E misurò altri mille cubiti, ed era un torrente che non poteva essere guadato, poiché le acque erano salite, acque da nuotare, un fiume che non si poteva attraversare."

Sono qui menzionati sette stati diversi dell’acqua:

1)    maim yotzim     acque che escono

2)    maim yordim     acque che scendono

3)    mei afsaim         acque che arrivano ai talloni

4)    mei mefakim     acque che scorrono

5)    mei berkhaim    acque che arrivano alle ginocchia

6)    mei motnaim     acque che arrivano ai lombi

7)    mei sachu          acque in cui nuotare

Questi sette tipi o condizioni diverse di acque rappresentano i sette livelli energetici ai quali funziona la consapevolezza umana, noti in oriente come i sette chakra. Il fatto che siano qui collegati con sette stati dell’acqua indica come essi vadano purificati tramite l’immersione nelle acque vive. L’analisi e lo studio di quei sette nomi ci forniscono preziose informazioni e conferme sulla natura dei sette centri di coscienza, e su cosa fare per rettificare il loro operare.

    1) Il più basso è maim yotzim, acque che escono. Si tratta del centro più basso, quello della sessualità. È una porta dalla quale fuoriesce l’energia verso l’esterno, ed è noto nelle varie discipline esoteriche che se tale fuoriuscita è eccessiva, ciò può essere dannoso sia per la salute fisica sia per quella spirituale. Ed ecco che dal brano in questione si capisce che a questo primo livello la quantità dell’acqua è minima, è molto contenuta.

    2) Al secondo gradino le acque "scendono". Questo è il centro dell’alimentazione. Un buon cibo è quello che "scende" prima nello stomaco e poi nell’intestino, e infine le sue scorie scendono nel pozzo nero. È interessante notare come le "acque che scendono" non siano al primo posto, quello più basso, ma al secondo. Infatti, l'energia che esce dal centro più basso non va assolutamente fatta scendere ulteriormente, dato che è già al livello inferiore. Se scendesse ancora andrebbe a finire nel regno delle klipot (le forze del male). Non così per il secondo centro, che invece è preposto al far scendere l'energia nel corpo. Ricordiamo come il secondo centro sia anche quello che governa la guarigione, e come questa abbia origine nell'alto, in quanto essa deriva direttamente da Dio.

    3) Il terzo centro è "acque che fluiscono", in quanto il suo compito è quello di assicurarsi che non ci siano blocchi e resistenze, ma che tutto fluisca come deve. È il centro che governa il carisma e il comando, la sicurezza nelle proprie risorse.

    4) Il centro del cuore corrisponde alle acque afsaim. È un termine rarissimo. Di solito significa "zero", efes, ma in questa occasione vediamo che esso significa in realtà "una piccola misura", come l'altezza dei calcagni. Riportato al centro di consapevolezza che ha sede nel cuore, il quarto dal basso, tutto ciò è molto bello. Il cuore è, infatti, il luogo dove dobbiamo annullare il nostro senso dell'ego, della coscienza di essere creature separate. Ma si noti come nella tradizione ebraica tale annullamento non può essere totale, o altrimenti corrisponderebbe allo sparire da questo mondo. L'ego va ridotto ai minimi termini. Questo verso di Ezechiele è proprio il punto della Bibbia dal quale si impara che "zero" in ebraico vuole dire "una piccola quantità". Il senso dell'ego va ridotto alla sua minima misura.

    5) Al prossimo centro, quello della gola, che governa la parola, troviamo le mei berkhaim. È molto bello il fatto che berekh, "ginocchio", sia la stessa identica radice di "berakh", benedire". Dunque ciò ci insegna che l'uso più sano e utile della parola è il benedire, il dire bene, cioè l'incoraggiare, il lodare, il favorire.

    6) Poi c'è il centro della fronte, e le mei motnaim. Questo termine significa anche "dono", matanà. Come spiegato nel libro sui sette centri, la lettera del centro della fronte è la Ghimel, che significa "donare generosamente". Da qui si irradia la sapienza superiore, che è un dono completo e totale.

    7) Infine, il centro più alto è legato alle acque da nuotare. La radice di nuotare è identica a quella di "conversare" (sichà). Abbiamo notato in diverse occasioni come una delle possibili interpretazione del nome Mashiach (Messia), sia "Mem siach", la "Mem conversa". In altri termini, il centro superiore, quello della corona, è legato alla consapevolezza messianica, che è la capacità di conversare, il più alto livello di comunicazione. "Masiach ilmim", "fa parlare i muti" è uno degli stessi attributi di Dio, e in un certo senso, fino a che non esprimeremo le potenzialità superiori della nostra anima, siamo tutti come dei muti.

E al di sopra di tutto ciò che il nachal, il fiume, che nella continuazione del brano di Ezechiele fa poi a risanare il mare. Il nachal rappresenta l'ottavo livello, l'infinito, la perfezione super-umana. Il brano poi continua e spiega tale gradino superno:

"E mi disse: Figlio dell'uomo, hai visto tutto ciò?. E mi fece ritornare sulla sponda del fiume. E quando ritornai, ecco, sulla sponda del fiume c'erano tanti alberi, da un lato e dall'altro. E mi disse: ecco, queste acque escono verso la regione orientale, e scendono alla Aravà, ed entrano nel mare, e quando entrano il mare esso viene risanato.

Ed avverrà che ogni cosa che vive e che si muove, dove passerà il fiume, vivrà, e ci sarà una grande moltitudine di pesci, poiché questa acque arriveranno là...

Ed avverrà... che ci sarà una grande moltitudine di pesci, come nell'oceano.

Ma le sue paludi e acquitrini non verranno risanati, verranno lasciati per il sale.

E vicino al fiume, sulle sue sponde, sia da una parte sia dall'altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui foglie non appassiranno e i cui frutti non marciranno. Daranno frutta ogni mese, dato che l'acqua che li irriga proviene dal Santuario. E la loro frutta sarà da nutrimento e le loro foglie saranno a medicina".


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