LA NECESSITÀ E L‘IMPORTANZA DI STUDIARE LA CABALÀ
Zohar
Tramite il merito acquisito durante lo studio di questo libro (il libro
dello Splendore) il popolo d’Israele lascerà l’esilio in un modo di misericordia
(senza guerre e tragedie) -
Zohar, parashat Naso, 124b
“A quell’epoca (l’Era Messianica) uno spirito se ne andrà, e non tornerà
– questo è lo spirito del Messia. Guai a coloro che sono la causa del suo
andarsene, per non fare ritorno. Questi sono coloro che fanno della Torà
un luogo arso, e non desiderano impegnarsi nella saggezza della Cabalà.
Guai a costoro, poiché portano povertà e guerra, disgrazia, assassinio e
distruzione nel mondo” -
Tikunei Zohar, Tikun 30
Le lettere della parola Bereishit" ("In principio...",
Gen. 1:1) possono venire permutate formando l’espressione: "atar
yavesh", che significa “luogo arso” (sottinteso
la Torà). Quando è secca, i figli qui in basso gridano all’unisono: "Shema
Yisrael!" – tuttavia non si sente la loro voce, né vi è risposta. Ciò è
dovuto a colui il quale causa l’allontanamento della Cabalà e della saggezza
dalla Torà orale e dalla Torà scritta, e fa si che gli altri non cerchino
di studiarla, dicendo loro che non esiste nient’altro se non il significato
letterale (peshat) nella Torà e nel Talmud. Certamente, è come
se facessero in modo che il flusso divino se ne andasse da questo giardino
e dal fiume superiore. Guai a costui! Sarebbe stato meglio per costui se
non fosse mai venuto al mondo, e che non avesse studiato nessuna Torà orale,
poiché egli viene considerato alla stregua di chi ha riportato il mondo
al periodo del caos, ed ha causato povertà nel mondo, ed ha allungato la
durata dell’esilio-
Tikunei Zohar, Tikun 43
L’Arizal
Una persona non porta a compimento in modo completo il suo obbligo di studiare
la Torà occupandosi solo di Tanach, Mishna, Aggada, e del Talmud babilonese.
Piuttosto, ognuno è obbligato ad occuparsi, col meglio delle proprie capacità,
dei segreti della Torà e nell’Opera del Cocchio (ma’asè merkavà),
poiché non c’è nulla al mondo che generi un così intenso piacere al Creatore
come quando i Suoi figli qui sotto si occupano dei segreti della Torà –
onde conoscere la Sua grandezza, la Sua bellezza, la sua Supremazia. - Introduzione
a Etz Chaim
Rabbi Avraham Azulai
Ecco, senza conoscere la saggezza della Cabalà uno è come un’animale… poichè
compie le Mitzvot senza assaggiarne il ta’am, il gusto e il motivo. Assomiglia
alle bestie, che mangiano paglia, ma non conoscono il gusto dei cibi destinati
agli esseri umani. Perfino se una persona è molto presa dagli affari quotidiani,
non è esente dallo studio di questa saggezza. Devi cercare di ricavarti
dei tempi dalle tue attività quotidiane, per poter immergerti in questa
sapienza, poichè essa è il fondamento della Torà. Non sei esente dallo studio
della Torà interiore, poichè senza di essa una persona è come un toro, che
mangia paglia e fieno.
Ho trovato scritto che tutto ciò che era stato decretato a proposito del
dedicarsi in modo aperto alla Chokhmat ha Emet (la
Sapienza della Verità), riguardava solo un periodo di tempo limitato, fino
all’anno 5250 (1490). Da allora ha avuto inizio quella che si chiama “l’ultima
generazione”, e quegli studi, che erano proibiti, sono ora permessi. Com’è
pure permesso occuparsi dello Zohar. E, dall’anno 5300 (1540) è estremamente
auspicabile che anche le masse, sia le persone piccole che quelle grandi
(nello studio della Torà) si occupino dello studio della Cabalà, così com’è
scritto nel Raya Mehemna (un sezione dello Zohar). E siccome è in questo
merito che il re Messia verrà in futuro, è importante non perdersi d’animo
(nello studio della Cabalà)
Ramchal (Rabbi Moshè Chaim Luzzato)
A proposito di colui che piange tutto il giorno in preghiera, e tuttavia
non conosce il segreto dell’unificazione – cioè l’unire il Tuo Nome in modo
proprio, è scritto: “Mi chiameranno ma Io non risponderò, mi cercheranno
ma non mi troveranno, poichè odiano la conoscenza e non hanno scelto di
temere il Signore.” (Proverbi 1:28-29) Quindi, "perchè piangete verso di
Me?” (Esodo 14:15) Ma i maestri della Cabalà ascendono in alto, e si connettono
con un legame di fede, onde far si che si riveli la bontà del volere divino
davanti a Te, e immediatamente l’oceano delle benedizioni si apre davanti
a loro,... e tutti i Tuoi misteri vengono loro rivelati... e questa è Chokhmat
ha Emet (la Sapienza della Verità) che rivela la Tua Verità
nel mondo. - 516 Tefillot, #198
Vilna Gaon
Colui che è capace di comprendere i segreti della Torà, e non ci prova,
verrà giudicato severamente, possa D-o avere misericordia. -Even Shlema
8:24
La redenzione avverrà solamente tramite lo studio della Torà, e l’essenza
della redenzione dipende dallo studio della Cabalà. -Even Shlema
11:3
Tutti coloro che non comprendono il significato segreto, non afferrano nemmeno
quello semplice. Commento a Proverbi 5:18
La tendenza al male non riesce a vincere coloro che si occupano dei segreti
della Torà. - Ibid.
Baal Shem Tov
In questa generazione, che è quella del “tallone del Messia”, l’Arizal e
il Baal Shem Tov hanno detto che è una mitzvà rivelare gli aspetti segreti
della Torà e i misteri superni, così da poter bruciare “le spine dalla vigna”.
- Notzar Chesed 84:6
Il Baal Shem Tov, possa la sua memoria essere benedetta, solitamente incoraggiava
coloro che erano veramente intenzionati a servire D-o, a studiare ogni giorno
dal Tikunei Zohar (una fonte primaria tra i testi di Cabalà).
- Derech Emunah nell’introduzione al commentario ai Salmi
Ben Ish Chai
Ascoltate, tutti coloro che sanno ascoltare e capire, e tutti coloro dotati
di intelligenza, ciò che i Saggi ci hanno detto, e ci hanno avvertito ed
informato, che ogni ebreo deve avvicinarsi al Santo, tramite l’occuparsi
dei segreti della Torà e dei suoi aspetti nascosti, “poichè essa è un Albero
della Vita, per coloro che la afferrano” – Introduzione a Daat
U'tvunah
Rabbi Yaakov Abuchatzeira
Non c’è una gioia come quella della conoscenza dei segreti della saggezza
della Torà, poichè essa è la ragione principale per la quale l’anima viene
al mondo. -
Shaarei Arucha, 47
Fino a che una persona non conosce la saggezza segreta della Torà, egli
cammina nell’oscurità, come un cieco in un camino. Quando conosce questa
sapienza, egli emerge dall’oscurità alla luce. -
Maaglei Tzedek, 121
La conoscenza dell’uomo non si radica nè si espande se non tramite la scoperta
dei segreti della Torà. - Ibid.
Rabbi Yehuda Leib Ashlag
La redenzione di Israele e tutto il merito di Israele dipende dallo studio
dello Zohar e degli aspetti interiori della Torà. Anche l’opposto è vero.
Ogni afflizione e degrado che sono caduti sul figli di Israele sono a causa
dell’aver trascurato tali parti, del non aver dato loro il giusto valore,
ma di essersi posti nei loro confronti come un qualcosa di superfluo, D-o
proibisca.
– Introduzione allo Zohar, paragrafo 65-70
Il Leshem (Rabbi Shlomo Eliyashiv)
All’inizio di Mesechet Atzilut [un testo di Cabalà]: Eliyahu
Yosef aprì e disse, "è scritto: il segreto di D-o è per coloro che lo temono”.
(Salmo 25:14) questo verso si riferisce all’idea che, anche se un ebreo
studia Mishnà, Gemarà, e tuttavia non ha timor di D-o, poichè non si immerge
ancora nelle grandi acque della Cabalà, tutti i suoi sforzi e studi sono
invano. E ogni persona timorata di D-o, deve impegnarsi attivamente nello
studio degli aspetti segreti della Torà, che sono l’essenza della sapienza
e della conoscenza, com’è scritto: “La gloria di D-o è una cosa nascosta.”.
(Proverbi 25:2) quando daremo a D-o la sua vera gloria? Quando ci impegniamo
negli aspetti segreti della Torà.
Sono del tutto costernato di fronte agli studiosi della nostra generazione
che non sanno niente, poichè non si occupano di Cabalà. Come possono sopportare
il fatto di non impegnarsi nella Sapienza della Verità, che è l’aspetto
interiore della Torà? È una cosa talmente lontana da loro, da non sapere
nemmeno di che si tratta. E tutte le loro scuse e ragioni (per non occuparsi
di Cabalà) sono totalmente inadeguate, com’è detto: “poichè (la Torà) non
è nei cieli” (Eruvin 55). Poiché, se fosse nei cieli, uno dovrebbe
salire per seguirla. Ed è evidente che il significato di quel verso si riferisce
a tutti gli aspetti della Torà, e che quello segreto è “superiore a tutti
gli altri”. (Proverbi 30:10)-
Dall’introduzione a "Leshem Shevo Ve'Achlama."
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