GLOSSARIO
in continuo
aggiornamento
vedi anche F.A.Q.
Domande frequanti sulla Cabalà come
pure:
bibliografia consigliata sulla
Cabalà
Arizal. Nome abbreviato di
Rabbi Isacco Luria Ashkenazi, vissuto nel 1500, in Egitto prima,
e a Tzfat, in Galilea, dopo. Nonostante la sua breve vita
(mancò a 38 anni), è considerato il più
importante cabalista di tutto il millennio. Grazie a lui, gli
insegnamenti dello Zohar (il libro dello Splendore) hanno
ricevuto una sistematizzazione ed una chiarificazione insuperate.
Uomo molto pio e misericordioso, possedeva miracolose
capacità di guarire e di consigliare gli altri. La sua
tomba, a Tzfat, è uno dei luoghi più santi
d'Israele, un luogo dove si avverte che la propria preghiera sale
diretta al cielo.
Birur Niztotzot.
Selezione delle scintille cadute. Nella Cabalà
dell'Arizal, dopo la distruzione dei
Recipienti, un certo numero di scintille di luce è
caduto in basso, mescolandosi ed alimentando le forze del male.
Uno dei più alti scopi della vita umana, forse il
più alto, è quello di ricercare questi frammenti di
bellezza e verità divini, sparsi nei mondi inferiori, e
ricondurli alla loro radice di santità e purezza.
Chasidismo. Movimento di rinnovamento
della vita spirituale ebraica, iniziato dal Baal Shem Tov in
Europa orientale, nel 1700. Ebbe l'enorme merito di aprire i
segreti della spiritualità e della mistica alle classi
d'ebrei meno colti e più poveri. Il Chasidismo faceva e fa
uso di tecniche meditative molto potenti, ma anche di canto e
danza, per arricchire la preghiera e la vita religiosa
quotidiana. Tutt'oggi conta centinaia di migliaia d'aderenti,
sebbene si sia suddiviso in molte scuole diverse. Tra i suoi
filoni più importanti: Chabad Lubavitch, una scuola
centrata soprattutto sullo studio dei più profondi dei
segreti esoterici; Breslov, dove l'enfasi sulla preghiera
è molto più sentita.
Ghematria. Il calcolo del valore
numerico di una parola, ottenuta sommando i valori di ogni
singola lettera. Secondo la Cabalà, termini che possiedono
un identico valore numerico, sono collegati da una
corrispondenza, anche se i concetti espressi da tali termini sono
del tutto diversi. Si possono calcolare le ghematrie di interi
versi, semplicemente sommando tutte le parole. Vi sono diversi
modi di calcolare la ghematri di una parola o di una frase, e
alcuni di essi sono molto complessi.
Libro della Formazione (Sefer
Yetzirà). Forse il più antico dei
testi di Cabalà. Si tratta di una serie di paragrafi molto
concisi, riguardanti le corrispondenze tra le varieSefirot (non
ancora menzionate coi loro nomi), le lettere dell'Alef Beit
ebraico, e i vari settori della creazione, sia fisici che
spirituali. Il suo studio è alla base degli insegnamenti
forniti dalla nostra scuola.
Luce Infinita. Lo stato di perfetta
pienezza, energia, consapevolezza, beatitudine, non avente
nè fine nè scopo, dal quale Dio ha tratto
l'universo e le anime, oltre ad ogni cosa esistente, sia nei
mondi spirituali che in quelli fisici.
Midrash.
Tradizioni e commenti di tipo narrativo, riguardanti i molteplici
episodi e personaggi della Bibbia. Fanno parte della "Torà
orale", che in passato veniva tramandata solo bocca a bocca. Dopo
la distruzione del secondo Tempio, i vari midrashim sono via via
stati scritti tutti, e raccolti in molteplici libri. Il
più famoso è cospicuo tra loro è forse il
"Midrash Rabba", sul Pentateuco.
Mikvè. Un bagno
purificatorio, da compiersi in acqua viva, naturale. Si chiama
così anche una serie di vasche particolari, una delle
quali contiene acqua piovana raccolta in modo naturale. Qui le
donne ebree si recano per compiere l'immersione che le rende
nuovamente permesse ai mariti, dopo l'interruzione dei rapporti
osservata durante le mestruazioni e in tutta la settimana
successiva. Anche gli uomini hanno i loro mikvè, dove
compiono immersioni che, secondo la Cabalà, hanno un
grande potere purificatore per l'anima.
Mondo del Caos. Anche chiamato "olam ha
tohu". Si tratta della prima creazione, un mondo in cui dominava
la qualità del giudizio severo (Din). Questa creazione ha
seguito un iter sotto molti aspetti simile a quanto spiegato
dalla scienza. E' dunque un mondo vecchio. In esso vige la legge
dell'entropia, è dunque un mondo isolato. A lungo andare
ogni cosa in esso presente si esaurisce, e torna al caos
iniziale. Tutto ha fine, sia le realtà fisiche, che le
creature umane e le loro opere.
Mondo della
Rettificazione (Olam ha tikkun). E' la seconda creazione,
quella iniziata 5760 anni fa (corrispondente al 2000 dell'era
corrente). In essa vige l'anti-entropia, o negentropia. Ogni cosa
ivi presente cresce e si evolve verso un grado di maggiore
ordine. Crescono le informazioni ivi accumulate, è quindi
un mondo di pura consapevolezza. Le realtà e le creature
ivi presenti possono vivere in eterno. Infatti, grazie ad una
sottile rete di canali misteriosi, chiamata "Albero della Vita",
il mondo della rettificazione riceve in continuazione energia ed
abbondanza dal serbatoio inesauribile della Luce Infinita. Ciò permette
il rigenerarsi degli organismi, oltre al loro crescere ed
evolversi.
Partzufim. Personificazioni o
"espressioni". La traduzione migliore di "partzuf", nel
linguaggio teologico, sarebbe "ipostasi", una personificazione
del Divino. Sono veri e propri ruoli, assunti dal Divino nel suo
rapportarsi con la creazione. Nella Cabalà i partzufim
sono sei. Tra essi: Padre, Madre, Figlio e Figlia. È come
se Dio stesso assumesse tutti quei ruoli, nel suo intervenire
nella nostra vita. Così facendo, li santifica e li
divinizza. Eseguendo noi stessi quei ruoli secondo i modelli
stabiliti da Dio, e rivelati nella Scrittura, specie se letta
alla luce delle chiavi cabalistiche, abbiamo accesso al regno
della Divinità, della perfezione,
dell'immortalità.
Quattro universi.
Secondo la Cabalà la creazione contiene quattro distinti
livelli di realtà, chiamati: Atzilut - Emanazione (il
più alto e nobile, bene assoluto); Briah - Creazione (il
secondo, il comparire di qualcosa dal nulla, la creazione
ex-nihilo); Yetzirah - Formazione (il terzo, il mondo degli
archetipi, dei simboli, degli angeli, dove male e bene sono
presenti insieme); Assiah - azione (l'ultimo e più basso,
dove ciò che conta è l'agire, i risultati, la
materia, dove il male tende a prevalere).
Reshimo.
Rimanente. Lo Tzimtzum operato da Dio nella Luce Infinita non la
elimina del tutto. Nello spazio vuoto così creato, rimane
un residuo, reshimo, della perfezione presente nella Luce Infinita. Si fa di solito
l'esempio di un vaso che aveva contenuto un preziosissimo olio
profumato. Anche dopo che l'olio è finito, rimane il suo
profumo. Secondo la Cabalà, il residuo di Luce Infinita
del Reshimo è il materiale primo dal quale sono stati
tratti gli universi.
Shabbat.
Il Sabato ebraico. Inizia col tramonto del venerdì, e
termina con l'apparire delle stelle, il sabato sera. Viene
celebrato astenendosi da ogni attività lavorativa, e
dedicando il proprio tempo allo studio, alla preghiera, al canto,
alle gioie della vita famigliare. Parte dlla celebrazione
è il Qiddush, la benedizione recitata sul vino e sul pane,
all'inizio dei primi due dei tre pranzi festivi del Shabbat. Il
partecipare attivamente al Shabbat, rispettandone le regole,
è un'esperienza unica, molto gioiosa, di vero riposo e
nutrimento dell'anima.
Shevirat ha
kelim. La rottura dei Recipienti. Uno dei più
affascinanti ma anche misteriosi concetti della Cabalà
lurianica. In una fase molto iniziale della creazione, i mondi
sarebbero stati distrutti da un eccesso di Luci che non trovava
Recipienti atti a contenerle. Pur nella sua drammaticità,
grazie a questo evento Dio ha permesso il comparire delle
individualità separate, e ha potuto creare il polo
negativo, essenziale per una vera libertà di scelta, il
più grande dono dell'essere umano. Secondo alcuni
cabalisti, la Shevirat ha kelim conteneva già in se tutte
le sofferenze e distruzioni che sarebbero poi venute dopo. Eppure
il suo scopo finale è solo e soltanto quello di aumentare
il bene disponibile ed esperimentabile dalle creature. Essa
è la caratteristica più saliente del mondo del caos.
Shekhinà. Letteralmente: "Presenza".
È l'aspetto femminile di Dio, quello immanente, quello
che, per così dire, si è legato al mondo, compreso
i suoi aspetti più bassi. È la parte di Dio
più vicina a ciascuno di noi, capace di condividere i
nostri sentimenti, le gioie ma anche le sofferenze. Grazie alla
Shekhinà, ogni cosa, che facciamo o viviamo, è
santa e pregna di significato.
Tzimtzum. Restrizione. Dio crea il mondo a
partire dalla Luce Infinita. La
prima azione consiste nel creare in essa uno spazio vuoto capace
di ospitarla. Ciò viene effettuato tramite lo Tzimtzum, un
volontario restringimento dello spazio occupato dalla
Santità divina. In realtà, la nascita dello spazio,
come lo intendiamo noi, è il risultato dello Tzimtzum
originario.
Zohar. Splendore. È il
nome del più importante testo di Cabalà. È
un vasto commentario al Pentateuco, scritto in uno stile
altamente poetico, immaginativo e metaforico. È la base di
tutta la Cabalà, e in esso vi sono innumerevoli
insegnamenti, la cui portata è ancora in gran parte
sconosciuta. Pur provenendo da antiche tradizioni, risalenti a
Rabbi Shimon bar Yochai (secondo secolo dell'era corrente), e ai
suoi discepoli, lo Zohar è stato redatto e pubblicato
soltanto nel 1300. Fino allora tali conoscenze erano tramandate
in cerchi oltremodo ristretti e ben nascosti. Lo Zohar è
scritto in aramaico. Ne esistono diverse traduzioni, sia in
ebraico, che in inglese e in francese.
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