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I QUATTRO MONDI O UNIVERSI

 

         In questo breve articolo ci occuperemo dei quattro universi o "olamot" descritti dalLa Cabalà.. La parola "olam", "mondo o universo", deriva dalla radice ELEM, che significa "nascosto". I mondi sono dunque le dimensioni e le strutture naturali al cui interno la Divinità si è "nascosta" o "velata", come risultato della Restrizione originaria (Tzimtzum). I quattro mondi sono livelli di realtà nei quali tale "nascondimento" si fa via via più forte. Il più alto di essi è Atzilut, il mondo dell'Emanazione. Si tratta di un livello ancora molto vicino all'Essenza divina. Etzel, la radice di Atzilut, ha due significati: "presso" e "emanare". E' un mondo che vive in uno stato estremamente paradossale: da un lato è già emanato, dall'altro si trova ancora "presso" il suo Emanatore. Atzilut è un mondo prettamente divino, popolato da realtà chiamate Partzufim, molto superiori agli angeli. I Partzufim, o Espressioni, sono i ruoli o archetipi con cui Dio si riveste per avvicinarsi e rivelarsi alla realtà umana, che si trova molto più in basso. Pur essendo un mondo già creato, Atzilut non possiede un'identità separata da quella di Dio, ed è sempre la piena e perfetta espressione della Sua volontà. 

Al di sotto di Atzilut c'è Briah, "Creazione". Questo è il primo mondo a trovarsi "al di fuori", come dice l'etimologia di Briah, che viene da BAR = "esterno". Si tratta della creazione "yesh mi Ain", "un qualcosa dal nulla", o ex-nihilo. Qui l'esistenza compare per la prima volta come un'entità separata dal Creatore. Tuttavia la sua realtà è ancora del tutto spirituale, e piuttusto che di creature vere e proprie Briah è la dimora delle radici superne e generali di tutti quegli esseri che solo in seguito appariranno nella loro forma particolare. In Briah si trova il "kissè ha-Cavod", il divino "Trono di Gloria", come pure gli angeli più elevati, quelli del Servizio, che cantano in continuazione "Qadosh, Qadosh, Qadosh...". Pur trascendendo la ricerca scientifica, recentemente la fisica si è avvicinata alla percezione di tale livello di realtà, scoprendo che le particelle atomiche hanno origine come contrazioni di un "campo unificato" che riempie l'intera estensione dello spazio-tempo. Briah è questo misterioso campo che si trova nel "vuoto" dello spazio, e che si manifesta nei livelli inferiori come l'una o l'altra delle quattro forze presenti in natura. 

Al di sotto troviamo Yetzirah, o Formazione. Anche Yetzirà è un mondo soprattutto spirituale. Qui si trovano le forme e le immagini superiori in base alle quali vengono modellati gli esseri creati. Yetzirah è "yesh mi-yesh", un "qualcosa dal qualcosa", e non costituisce una novità assoluta. Qui la realtà subisce un ulteriore restringimento, e deve assumere forme particolari. Infatti nella radice di Yetzirà troviamo le lettere TZAR, che significano "stretto". Esso è popolato dalle varie forme angeliche, ma non soltanto positive. Mentre il principio del male è del tutto assente in Atzilut, e quasi inesistente in Briah, qui esso può già manifestarsi, dato che qui le creature hanno già una certa libertà di scelta, che può portarle ad agire contro la volontà del loro Creatore. 

Infine troviamo Assiah, il mondo del Fare. La parte più bassa di tale universo è quella fisica e materiale. Qui le creature assumono la loro forma dettagliata particolare, fino a diventare corpi materiali. Qui la libertà di scelta è al suo massimo, e il male può assumere il suo aspetto più pericoloso. La stessa radice del nome di questo mondo (Ain - Sin - Hey) è presente in Esaù (Ain - Sin - Vav), colui che pur essendo nato da Isacco e Rebecca, scelse la via dell'assimilazione e l'abbandono della santità. Pur trovandosi al gradino più basso questo mondo è più importante degli altri, dato che D-o "ha voluto farsi una dimora nei mondi inferiori, in quel mondo al di sotto del quale non c'è più nulla". Per rettificare tale livello di realtà è necessario sopratutto "agire", come suggerito dal suo nome, Assiah, Azione. Ed ecco il perché nell'Ebraismo la pratica delle Mitzvot e delle buone opere sia così importante, poiché senza di esse non è possibile influenzare la condizione di Assiah, che è al centro stesso di tutta la creazione. Qui non bastano le buone parole, pensieri o intenzioni, qui occorre "fare il bene", "fare la Volontà di D-o".