I TRENTADUE SENTIERI

DELLA SAPIENZA

 

Questi sono i nomi dei Trendue Sentieri:

1) INTELLETTO MERAVIGLIOSO (SEKHEL MUFLA). Consapevolezza mistica. È la luce dell’intelletto primordiale, ed è la prima Gloria, di fronte alla quale nessuna creatura può resistere.

2) INTELLETTO RISPLENDENTE (SEKHEL MAZHIR). Consapevolezza radiante. È la corona della creazione, e risplende di una unità perfetta, che si innalza ad essere capo di tutto il resto, e viene chiamata dai Cabalisti: la Gloria Seconda.

3) INTELLETTO SANTIFICATO (SEKHEL MEQUDASH). È il fondamento della sapienza primordiale, che si chiama Fede fedele. La sua radice è Amen, ed è il padre della fede, poiché la fede viene emanata dalla sua forza.

4) INTELLETTO FISSATO (SEKHEL QAVUA). Consapevolezza permanente. Si chiama così poiché da lui provengono tutte le forze spirituali nella delicatezza di Atzilut (Mondo dell’Emanazione). Esse si sviluppano l’una dall’altra grazie alla forza dell’Emanatore primordiale.

5) INTELLETTO RADICATO (SEKHEL NISHRASH). Si chiama così poiché è l’essenza dell’unità perfetta, ed appartiene all’essenza di BINAH (Intelligenza), che viene formata all’interno della Sapienza primordiale.

6) INTELLETTO DELL’ABBONDANZA TRASCENDENTE (SEKHEL NIVDAL). Si chiama così poiché suo tramite si moltiplica l’abbondanza di Atzilut, e poiché dona tale abbondanza a tutte le benedizioni, le quali ricevono unificazione tramite la sua essenza.

7) INTELLETTO SEGRETO (SEKHEL NISTAR). Si chiama così poiché è la radianza che illumina tutte le forze dell’intelletto che si rendono manifeste all’occhio interiore nell’idea della creatività.

8) INTELLETTO COMPLETO (SEKHEL SHALEM). Consapevolezza perfetta. Si chiama così poiché l'Ordine Primordiale. In nessuna delle sue radici è possibile ponderare, se non all’interno delle stanze della Grandezza, la quale emana dall’essenza del suo esistere.

9) INTELLETTO PURO (SEKHEL TAHOR). Si chiama così poiché esso purifica le Sefirot,. Esso mette alla prova il grado della loro struttura e l'essenza interiore, facendola risplendere. Esse ne vengono unificate, senza più parti o divisioni.

10) INTELLETTO SFAVILLANTE (SEKHEL MITNOTZETZ). Si chiama così poiché si eleva e si adagia sul trono di Binah, e risplende con la radianza di tutte le luci, e dona un flusso abbondante al Principe del Volto.

11) INTELLETTO DOPPIAMENTE SCINTILLANTE (SEKHEL METZUCHTZACH). Si chiama così poiché esso è l’essenza della Cortina celeste, ordinata secondo uno schema gerarchico, ed è il sentiero che porta di fronte alla Causa di tutte le cause.

12) INTELLETTO CHIARO (SEKHEL BAHIR). Si chiama così poiché è l’essenza della grande ruota che si chiama "visione", cioè il luogo da cui provengono le visioni dei veggenti.

13) INTELLETTO ORGANIZZATORE DELL’UNITÀ (SEKHEL MANHIG HA-ACHUD). Si chiama così poiché è l’essenza della Gloria, ed è il compimento della verità degli esseri spirituali unificati.

14) INTELLETTO ILLUMINANTE (SEKHEL MEIR). Si chiama così poiché è l’essenza del Silenzio-Parlante o HASHMAL (Elettro). Esso dona insegnamenti circa i segreti degli elementi dei santi misteri, e del loro contenuto.

15) INTELLETTO CHE SOSTIENE (SEKHEL MAAMID). Consapevolezza Stabilizzante. Si chiama così poiché sostiene l’essenza della creazione con una nube pura, e i maestri della meditazione hanno detto che è una nebbia, com’è scritto : "e il suo vestito è nebbia" (Giobbe 38,9).

16) INTELLETTO ETERNO (SEKHEL NITZCHI). Si chiama così poiché è il Piacere della Gloria, e non c’è gloria al di sotto di ciò. Si chiama Gan Eden (Giardino delle Delizie), ed è preparato come ricompensa per i giusti.

17) INTELLETTO DEL SENTIMENTO (SEKHEL HA-HERGESH). È stato preparato per gli amanti della fede, affinché ne vengano rivestiti tramite lo Spirito Santo, e si chiama Fondamento della Bellezza (Tiferet) nello stato delle Entità Superne.

18) INTELLETTO della CASA DELL’ABBONDANZA (SEKHEL BAIT HA-SHEFA). Per mezzo della ricerca compiuta suo tramite un segreto nascosto e un paradosso vengono trasmessi a coloro che dimorano nella sua ombra, e aderiscono alla ricerca della sua essenza, che proviene dalla Causa delle cause.

19) INTELLETTO DEL MISTERO DI TUTTE LE OPERE SPIRITUALI (SEKHEL HA PEULOT HA-RUCHANIOT KULAM). Si chiama così a causa dell’abbondanza che lo permea, proveniente dalla Benedizione elevata e dalla Gloria superna.

20) INTELLETTO della VOLONTÀ (SEKHEL HA-RATZON). Si chiama così poiché è la struttura di tutti gli esseri formati, e suo tramite l’intelletto conosce l’essenza della Sapienza primordiale.

21) INTELLETTO DESIDERATO E RICERCATO (SEKHEL HA-CHAFUTZ VE-HA-MEVUQASH). Si chiama così poiché riceve l’influsso divino onde poter distribuire le sue benedizioni a tutte le creature.

22) INTELLETTO FEDELE (SEKHEL NEEMAN). Si chiama così poiché in esso si moltiplicano le forze spirituali, onde poter esser vicine a tutti coloro che dimorano nella sua prossimità.

23) INTELLETTO SOSTENENTE (SEKHEL QAIAM). Si chiama così poiché è la forza d’esistenza di tutte le Sefirot.

24) INTELLETTO DELL’IMMAGINAZIONE (SEKHEL DIMIONI). Si chiama così poiché dà un’immagine a tutti gli immaginati, che sono stati creati nell’immagine adatta alla loro costituzione.

25) INTELLETTO della PROVA (SEKHEL NISSIONI). Si chiama così poiché è la prova primordiale con la quale il Creatore, benedetto Egli sia, esamina tutti coloro che lo amano.

26) INTELLETTO RINNOVANTE (SEKHEL MECHUDASH). Si chiama così poiché suo tramite il Santo, benedetto Egli sia, rinnova tutto ciò che viene rinnovato nella creazione del mondo.

27) INTELLETTO PALPABILE (SEKHEL MURGASH). Si chiama così poiché suo tramite è stato creato l'intelletto e il sentimento di ogni creatura sensibile che si trova sotto l’orbita superiore.

28) INTELLETTO NATURALE (SEKHEL MUTBA). Si chiama così poiché suo tramite è stata completata nella sua pienezza la natura di ogni creatura che si trova sotto l’orbita del sole.

29) INTELLETTO MATERIALE (SEKHEL MUGSHAM). Si chiama così poiché descrive la crescita di ogni cosa che diventa fisica sotto il sistema di ogni orbita.

30) INTELLETTO GENERALE (SEKHEL KLALI). Si chiama così poiché suo tramite gli scrutatori del cielo derivano le loro regole, riguardanti le stelle e i segni zodiacali, e il loro studio porta alla completezza della conoscenza delle ruote e delle orbite.

31) INTELLETTO CONTINUA (SEKHEL TEMIDI). Perché si chiama così? Poiché esso controlla il procedere del sole e della luna secondo le loro caratteristiche, ognuno secondo l’orbita che gli è propria.

32) INTELLETTO ADORATO (SEKHEL NEEBAD). Si chiama così poiché è stato preparato per distruggere coloro che adorano i sette pianeti.

  

La lista precedente è la traduzione di quanto appare nei testi cabalistici, in particolare all'inizio del commentario del Raavad al Sefer Yetzirà, e nel Pardes Rimonim di Rabbi Moshè Cordovero. Come si vede, essa è molto criptica, e avrebbe bisogno di ampie spiegazioni. Questo è il modo di procedere della Cabalà: prima si piantano i semi, nel cui interno è concentrato il segreto di tutta la "pianta" successiva. In seguito tale seme viene gradualmente sviluppato, e gli insegnamenti in esso contenuti vengono assimilati.

Un primo modo per fare ciò potrebbe essere quello di porre i Trentadue Sentieri in corrispondenza con le trentadue volte che il Nome di Dio ELOHIM compare nella storia della Creazione. Il contesto di ciascun versetto, se esaminato cabalisticamente, ci darebbe il senso complessivo del Sentiero corrispondente. Li elencheremo successivamente.

Un altro modo consiste nel rapportarli alle dieci Sefirot e alle ventidue lettere dell'Alef-Beit ebraico. Insieme essi costituiscono i trentadue componenti dell'Albero della Vita.

 

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I SENTIERI della SAPIENZA COMPRESI ALLA LUCE DELLE SEFIROT E DELLE LETTERE

 
Secondo la Cabalà siamo dotati di dieci potenze spirituali, dieci "luci" che dall'anima risplendono verso il mondo: le dieci SEFIROT. Esse sono stati potenziali, e ben pochi sono gli esseri umani che intraprendono il lungo e arduo cammino che porta alla loro attivazione. La maggior parte degli esseri umani si limita ad utilizzare solo poche di tali luci o potenze dell'anima, e anche quelle poche vengono messe all'opera solo in minima parte. Il modo col quale esse sono connesse segue un modello chiamato: ALBERO della VITA, in quanto è la ricostruzione fedele del famoso albero presente nel Giardino dell'Eden, il cui accesso venne proibito ad Adamo e ai suoi discendenti dopo il peccato. La Cabalà. è in grado di spiegarci la sua struttura e composizione restituendoci la possibilità di avvicinarsi ai suoi frutti, che donano l'immortalità. Come vedremo, l'Albero della Vita è sia il progetto della creazione del mondo che quello della sua ricreazione, cioè del suo diventare quei "cieli nuovi e terra nuova" destinati ad esistere per sempre. Analogamente, esso è il piano di crescita degli esseri umani, volti a ritrovare pienamente la loro immagine e somiglianza con Dio.

Secondo il Libro dello Splendore, il più importante libro di Cabalà, le dieci sefirot dell'Albero della Vita sono disposte lungo tre pilastri verticali, che definiscono altrettante vie di ascesa per la consapevolezza: sinistra, destra e centro. Le radici superne di tali vie sono tre Sefirot chiamate: Keter (Corona), Chokhmah (Sapienza) e Binah (Intelligenza). La Corona rappresenta il Trascendente, l'Assoluto, il puramente Divino, il Volere superiore che governa il tutto. La Sapienza è la sua prima condensazione e rivelazione, l'inizio e il seme di tutta la creazione. L'Intelligenza è il definirsi dei dettagli di come tutto debba svilupparsi e crescere, è la forza espansiva che dà forma e sostanza alle pure idee della Sapienza.

I maestri affermano che da Keter (Corona) si estendono seicentoventi colonne di luce (la stessa ghematria o valore numero della parola KETER, Kaf-Tav-Resh, è 620). Il loro compito è di portare la luce e il nutrimento vitale dei mondi superiori a quelli inferiori, oltre che a dare struttura e stabilità all'edificio dell'intera creazione. Da Chokhmah (Sapienza), la sefirà in alto a destra, si dipartono trentadue sentieri. Essi rappresentano anche le forme fondamentali di ogni esistenza creata, dato che la Sapienza è lo stesso principio creatore, come dice il verso:

" KULAM BE CHOKHMAH ASSITA"
" TUTTO HAI FATTO TRAMITE LA SAPIENZA "

Nei Trentadue Sentieri si trovano i modelli e gli archetipi originari di tutte le creature. La Sapienza, Chokhmah, è la materia prima, (HYLE) ancora informe ed indifferenziata, da cui tutto proviene. Binah (Intelligenza) possiede invece cinquanta porte, le famose Cinquanta Porte della Conoscenza. Esse rappresentano cinquanta modi principali di studiare, valutare, capire ed apprezzare la realtà creata, per ritrovare in essa la firma del Creatore, e per far ritornare la consapevolezza alla sua origine infinita.

La prima menzione dei Trentadue Sentieri si trova nel famoso Libro della Formazione (Sefer Yetzirà), il più antico libro di Cabalà, che incomincia così:

" PER MEZZO DEI TRENDAUE SENTIERI INEFFABILI  della SAPIENZA

YUD-HEY, Y-H-V-H , DIO DELLE SCHIERE ....

INCISE IL MONDO, IN TRE LIBRI:

NEL NUMERO, NEL RACCONTO E NELLA PIETRA PREZIOSA "

I "TRENTADUE SENTIERI della SAPIENZA" sono gli elementi essenziali di cui è composta la realtà, sia nelle sue espressioni fisiche che in quelle spirituali. Meglio, essi sono le istruzioni e le formule chiave che hanno permesso l’originarsi delle cose, sia grandi che piccole. L’entità numerica 32 non è casuale, ma possiede diverse precise origini bibliche. La storia della creazione, così com’è descritta nel primo capitolo del BERESHIT (Libro della Genesi), contiene esattamente trentadue volte il nome

E L O H I M

che è il primo dei vari Nomi con cui Dio viene chiamato dalla Torà.. La Cabalà spiega che il Nome ELOHIM descrive la potenza divina preposta alla creazione e al mantenimento delle leggi naturali su cui poggia il cosmo. Infatti i suo valore numerico è 86, pari a quello della parola HA-TEVA, che significa: "la natura".

Il numero 32 spesso rappresenta anche la Torà nella sua interezza, dato che la lettera con cui essa incomincia è la BEIT di Bereshit, il cui valore numerico è 2, e quella con cui essa finisce è la LAMED di Israel, il cui valore numerico è 30. La somma della prima e dell’ultima lettera della Torà diventa così il simbolo di tutto il suo contenuto. Per Torà intendiamo non solo il messaggio contenente la rivelazione dell’esistenza di Dio e delle norme morali da Lui prescritte, ma il piano intero della creazione, il progetto operativo concepito dall’infinita sapienza divina. Letta esotericamente, la Torà contiene tutte le istruzioni necessarie per far emergere e tener in vita l’edificio della creazione, nei suoi vari e multiformi aspetti. Secondo i Maestri esistono 32 modi per spiegare la Torà, che non sono se non i Trentadue Sentieri. Come vedremo, ognuno di essi viene chiamato SEKHEL, cioè Intelletto o Consapevolezza.

Trentadue è il valore numerico della parola

L E V (LAMED - BEIT) = cuore.

Oltre ad affermare che la Torà è il cuore stesso della creazione, ciò suggerisce che i Trentadue Sentieri sono il "cuore" stesso della realtà, cioè la sua parte più intima, l’essenza del nucleo centrale, nel quale è contenuta la chiave per comprendere tutto il resto. Ciò giustifica la pretesa del "Libro della Formazione" di poter ridurre l’enorme complessità della realtà sensibile ad appena trentadue elementi fondamentali, affermazione che potrebbe insospettire il lato critico e scientifico di ciascuno di noi. Questa esemplificazione è valida solo a proposito del "cuore" o dell’entità centrale del creato, e lascia intatta la quasi infinita varietà delle forme di vita e di intelligenza che la circondano, diramandosi da essa.

D’altra parte, la metodologia di esemplificare la realtà obiettiva in un numero il più ridotto possibile di elementi-primi sta alla base della stessa osservazione scientifica. Se ne vede un esempio nella chimica, in cui tutta la varietà della materia viene ridotta ad un solo centinaio di elementi. Tramite la loro combinazione e permutazione si arriva poi alla complessità e alla varietà delle innumerevoli strutture molecolari e cellulari. Anticipando di duemila anni tale metodologia, il "Sefer Yetzirà" suggeriva che lo studio dei "Trentadue Sentieri della Sapienza" è la via per spiegare la misteriosa varietà del mondo, e per riconoscere in esso il filo unificatore della Sapienza divina.

Inoltre, rispetto alla limitatezza del pensiero scientifico, con la sua incapacità di uscire dal campo del "sensibile" corporale, il "Libro della Formazione" offre un'insieme di corrispondenze che permette ben più della descrizione del piano fisico della creazione (chiamato nel testo OLAM o "mondo"). Infatti esso ci guida alla realizzazione di come il mondo fisico non sia altro se non l’ultima espressione di un sistema ben più ricco e articolato, che include i fenomeni del tempo e della storia, chiamati nel testo col termine SHANÀ (anno). Di questo sistema globale fanno parte anche i fenomeni psichici, emotivi, intellettuali e spirituali dell’essere umano, chiamati nel testo NEFESH (anima). Infine, il Sefer Yetzirah ricollega tutto ciò con le radici più elevate dell'esistenza, all’interno dello stesso pensiero di Dio. Le radici di tutto il creato sono infatti le Dieci Sefirot e le Ventidue lettere dell’Alef-Beit ebraico, il linguaggio essenziale con cui si esprime la Mente divina.

Un altro modo di capire matematicamente la qualità del numero 32 è quello di considerarlo come la quinta potenza del numero 2. La base 2 rappresenta la polarità fondamentale su cui si basa tutta l’esistenza rivelata, l'insieme innumerabile di tutte le coppie di opposti che caratterizzano la vita (maschile-femminile; luce-oscurità; caldo-freddo; positivo-negativo; attraente-respingente; ecc.) Tale polarità è "seconda" a quella segreta, che rimane in uno stato di unità con Dio. "Due" rappresenta anche la simmetria su cui si appoggia la creazione, assunto condiviso ormai anche dalla scienza. Ad esempio, basti pensare al rapporto materia - antimateria descritto dalla fisica quantistica. La Bibbia, nel versetto (Qoèlet 7,14):

" ze le’umat ze ’assah Elohim "     "questo parallelo a quello fece Dio"

aveva anticipato la scoperta della fondamentale dualità simmetrica che è alla radice di tutti i fenomeni fisici e psichici. Non a caso la Torà incomincia proprio con la BEIT, che vale 2.

L’esponente a cui va elevato il 2 per ottenere 32 è 5, che si riferisce alle cinque dimensioni presenti nella creazione secondo il "Libro della Formazione". Esse sono: le tre dimensione dello spazio (Mondo), e cioè l'altezza, la lunghezza e la profondità; la misura del tempo (Anno), e la qualità della consapevolezza (Anima). Purtroppo solo le prime quattro di tali dimensioni sono state riconosciute dalla scienza, che le ha unificate ad opera della teoria della relatività di Einstein.

Il Libro della Formazione propone infatti la seguente ripartizione:

OLAM - SHANAH - NEFESH = mondo - anno - anima.

Questi tre livelli, espressi in termini moderni, sono:

spazio - tempo - consapevolezza.

Come si sa dalla fisica, lo spazio possiede tre dimensioni e il tempo una. La "quinta" dimensione, malauguratamente non ancora ufficialmente accettata dalla scienza, che pur ne fa uso diffuso, è quella della consapevolezza dell’essere vivente, colui che si trova al centro delle altre quattro coordinate. La Torà attribuisce un’importanza fondamentale alla quinta dimensione, e lo studio della Torà è il mezzo più rapido ed efficace per ottenerla e svilupparla. Non a caso la Torà scritta, o PENTATEUCO (penta = cinque) è suddivisa in cinque libri. Le Tavolette su cui Mosè la ricevette erano due, e su ciascuna di esse comparivano cinque frasi. Ciò conferma il citato rapporto tra 2 e 5.

Due elevato a cinque è dunque la formula che afferma
come occorre saper leggere la dualità fondamentale dell’esistenza
in termini di parallelismo, di corrispondenza e di simmetria,
"potenziando" tale lettura mediante la sua estensione a tutti
i cinque gradi dell’essere.

Il "Libro della Formazione" ci descrive in modo coerente e sintetico il processo creativo operato dalla Sapienza divina nel suo dar vita ai mondi. Il suo studio ci rende più sensibili alla santità insita in ogni dettaglio dell'esistenza, e può aiutarci a percepire la rete organizzatrice che tiene insieme le miriadi delle creature. Tramite il suo studio crescerà anche la nostra consapevolezza del "qui e adesso", cioè la capacità di rispondere alle imprevedibili esigenze del momento in cui viviamo.

I 32 Sentieri sono l’insieme di tutto ciò che si trova in alto come in basso, e la loro associazione con le 32 volte che in nome ELOHIM compare nel capitolo della creazione significa che ogni Sentiero rivela la forma che era potenzialmente contenuta nel Nome corrispondente. Elenchiamo di seguito queste 32 apparizioni del Nome Elohim. Per una comprensione ulteriore delle qualità e caratteristiche di ogni Sentiero è necessario far riferimento al versetto corrispondente.

1) Bereshit barà ELOHIM et             In principio Dio creò

2) Veruach ELOHIM merachefet          E lo spirito di Dio aleggia

3) Vayomer ELOHIM yehi or             E Dio disse: Sia la luce

4) Vayar ELOHIM et haor             E Dio vide la luce

5) Vayavdel ELOHIM bein haor            E Dio separò la luce

6) Vaikra ELOHIM laor yom     E Dio chiamò la luce "giorno"

7) Vayomer ELOHIM yehi raqia        E Dio disse: Sia il firmamento

8) Vayas ELOHIM et haraqia           E Dio fece il firmamento

9) Vaykra ELOHIM laraqia             E Dio chiamò il firmamento "Cielo"

10) Vayomer ELOHIM yqavu hamaim          E Dio disse: Si radunino le acque

11) Vaiqra ELOHIM la yabasha aretz          E Dio chiamò l’asciutto "terra"

12) Vayar ELOHIM ki tov                  E Dio vide che ciò era buono

13) Vayomer ELOHIM tedshe haaretz          E Dio disse: Germogli la terra

14) Vayar ELOHIM ki tov            E Dio vide che ciò era buono

15) Vayomer ELOHIM yehi meorot        E Dio disse: Siano i luminari

16) Vayas ELOHIM et shnei hameorot         E Dio fece i due luminari

17) Vaitem ottam ELOHIM bireqia hashamaim           E Dio li pose nel firmamento dei cieli

18) Vayar ELOHIM ki tov            E Dio vide che ciò era buono

19) Vayomer ELOHIM ishretzu hamaim          E Dio disse: brulichino le acque

20) Vaivra ELOHIM et hataninim             E Dio creò i mostri marini

21) Vayar ELOHIM ki tov               E Dio vide che ciò era buono

22) Vayevarekh ottam ELOHIM             E Dio li benedisse

23) Vayomer ELOHIM totze haaretz            E Dio disse: faccia uscire la terra

24) Vaias ELOHIM et chaiat hasadè            E Dio fece gli animali del campo

25) Vayar ELOHIM ki tov            E Dio vide che ciò era buono

26) Vayomer ELOHIM na’assè Adam             E Dio disse: faremo l’uomo

27) Vaivra ELOHIM et haAdam             E Dio creò Adamo

28) Betzelem ELOHIM bara otto           Nell’immagine di Dio lo creò

29) Vaievarekh ottam ELOHIM          E Dio li benedisse

30) Vayomer lahem ELOHIM pru urvu          E Dio disse loro: crescete e moltiplicatevi

31) Vayomer ELOHIM hine natati            E Dio disse: ecco ho posto

32) Vayar ELOHIM et kol asher assà             E Dio vide tutto quello che aveva fatto.

Alcune prime osservazioni sono possibili confrontando i vari versetti e frasi che contengono il Nome ELOHIM (Dio) con i numeri dei Sentieri corrispondenti. Ciò permette di derivare informazioni sulle caratteristiche spirituali dei numeri in questione, e viceversa. Ad esempio, com’è noto in Cabalà, 26 è il numero più importante, in quanto è il valore del Nome Y-H-V-H, il più importante dei Nomi di Dio. Ora, il Sentiero n. 26 è quello in cui si annuncia la creazione di Adamo, il centro dell’intera creazione. Ma andiamo per ordine. L’Uno (In principio Dio creò) è il numero creativo per eccellenza, la radice del tutto. Il 2 (e lo Spirito di Dio aleggia) è lo Spirito di Dio, la sua parte femminile che scende vicinissima ai mondi inferiori per portarli alla rettificazione. 3 (Sia la luce) è la luce della sintesi, dell’armonia e dell’equilibrio, è il segreto dell’Albero della Vita, composto da tre pilastri, la via verso la Luce divina. Si tenga presente che la luce creata il primo giorno non era quella fisica ma quella spirituale, che viaggia a velocità infinita. 4 (E Dio vide) secondo il Libro della Formazione 4 è il senso della vista, una prima forma di ricezione, di recipienti che vengono riempiti.5 (E Dio separò la luce...) è la prima divisione e separazione, dato che 5 è il numero delle Ghevurot (Forze) e dei Chasadim (Amori), le prime due entità fondamentali che è possibile distinguere e discriminare nella realtà, la radice ultima di ogni polarità e dualità. 6 (E Dio chiamò...) è il lavoro del "dar nomi", un’operazione che anche Adamo compì nel Giardino, proprio alla sesta ora del giorno. È l’apparizione del concetto di "giorno", e i giorni lavorativi sono 6. Da ciò si vede che il Shabat, il settimo, non è un giorno come gli altri, ma appartiene ad una categoria a parte. 7 (E Dio disse: Sia il Firmamento...) è la creazione del Firmamento, che è l’elemento di congiunzione tra superiori ed inferiori, e 7 è il numero dell’unione, come mostrato in astrologia, dove la settima casa è quella del matrimonio, e il settimo segno, la Bilancia, è quello delle relazioni interpersonali. 8 (E Dio fece il Firmamento) è la concretizzazione delle idee e dei principi enunciati a proposito del 7. (Per una miglior comprensione di questi numeri è necessario far riferimento anche alle loro connotazioni astrologiche, sia come segni che come case.)   9 (E Dio chiamò il Firmamento Cielo) è un altro "dar nomi", ma ad un livello diverso del 6, in quanto è più completo, più preciso ed esperto. 10 (Si radunino le acque) è il numero della completezza, rappresentata dal radunarsi delle acque in un’unico posto. 11 (E Dio chiamò l'asciutto Terra) è un numero misterioso e ambivalente, come il concetto di "terra secca". In Cabalà si insegna che il serpente primordiale è innocuo finché è nell’acqua, ma che sale in terra asciutta diventa pericolosissimo. 11 è il numero della sefirà Da’at, la prima che si ruppe con peccato di Adamo, causato dall'operare malizioso del serpente. 12 (E Dio vide che ciò era buono) è la bontà della completezza del cerchio zodiacale con i dodici segni, mesi e tribù; la bontà vista da Dio è quella della loro armonia. 13 (Germogli la terra) è la nascita della forza di crescita nascosta all’interno della terra, una forza che in Cabalà viene interpretata nientemeno come il riflesso diretto della forza di Keter, la Corona, la più alta ed importante delle Sefirot o stati dell’Essere. 13 è il numero dell’unità e dell’amore, la metà del valore numerico del Nome di Dio Y-H-V-H (26). 14 (ciò era buono) è il doppio di 7, che è chiamato "il numero beneamato", e quindi 14 è la seconda volta che Dio "vede che ciò è buono". 15 (E Dio fece i due luminari) è il valore numerico delle prime due lettere del Nome Y-H-V-H,. La Yud e la Hey rappresentano l'unione superna tra il Maschile e il Femminile, ben simboleggiati dai due luminari, il Sole e la Luna. 16 (E Dio fece i due luminari) è il doppio di 8, che abbiamo già visto è il numero della concretizzazione delle idee e dei principi...

...In breve: 22, (E Dio li benedisse...) il numero delle lettere ebraiche, è il Sentiero in cui si parla per la prima volta di "benedizione". Ogni lettera è uno strumento atto a ricevere le benedizioni, e lo studio dell’Alef-Beit è il recipiente generale che permette di "benedire" la nostra vita.

In generale, si può affermare che i primi dieci Sentieri sono associati alle dieci Sefirot, e gli altri ventidue alle lettere dell’Alef-Beit. L’ordine con cui si susseguono non è però quello lineare. Il Sentiero più alto infatti corrisponde al Nulla (Ain) che sovrasta l’Albero, e l’ottavo Sentiero associa Netzach e Hod insieme. L’undicesimo, il dodicesimo e il tredicesimo Sentiero sono le tre Lettere-Matrici del Libro della Formazione (Sefer Yetzirà): Alef - Mem - Shin. I prossimi sette Sentieri (dal 14° al 20°) sono le Sette doppie, e gli ultimi dodici sono costituiti dalle dodici lettere semplici.

Occorre però tenre presente che questa è solo una delle possibili corrispondenze.  (Continua)